Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Bocciato il consiglio comunale

Fonte: Sardegna Quotidiano
27 giugno 2012

La lettera

 

Si applica ma non rende, voto complessivo: scarso. Il consiglio comunale è bocciato e, spesso, perde tempo a parlare di fuffa. Il giudizio non arriva dall’opposizione, sarebbe scontato, ma da chi dirige i lavori dell’aula di palazzo Bacaredda. A un anno dall’inse - diamento il presidente Ninni Depau tira le somme dell’attività dell’assem - blea, con una lettera inviata ai capigruppo della maggioranza di centrosinistra. Fa il conto dei documenti approvati e dice che la maggior parte è «di scarsa utilità». Sottolinea, inoltre, «la scarsità di atti programmatori che pure dovrebbero rappresentare l’asso - luta priorità della nostra attività». I tempi di lavoro del consiglio, poi: due ore e mezza al giorno, cinque in tutto alla settimana grazie alle riunioni del martedì e del mercoledì. Insomma: l’assemblea dei rappresentanti dei cagliaritani lavora poco e male. Bisogna correggere il tiro, ammonisce Depau.

LA STRONCATURA L’e-mail è stata spedita ai capigruppo del centrosinistra in vista di un imminente incontro col sindaco Massimo Zedda, convocato per fare il punto su un anno di lavori del palazzo. «All’interno di una più generale verifica politica », scrive Depau, «vorrei porre anche il problema della valorizzazione e del corretto funzionamento del consiglio comunale nella consapevolezza che anche da ciò dipende la capacità di governo della nuova amministrazione ». E snocciola numeri: dall’insediamento, a giugno 2011, si sono tenute circa 90 sedute, nel corso delle quali sono state approvate 25 mozioni, 46 ordini del giorno e 82 delibere consiliari, di cui 46 di iniziativa della giunta, 24 di iniziativa consiliare e 12 di iniziativa degli assessorati. Ecco il primo giudizio: «Dall’esame della maggior parte degli ordini del giorno e delle mozioni approvati», bacchetta il presidente Pd, «emerge la loro scarsa utilità anche perché spesso riferiti ad aspetti di carattere tipicamente gestionale di competenza dei dirigenti o della giunta». Tempo perso a concionare, e magari scontrarsi, «sugli orari dei servizi, sull’organizzazione degli uffici, sull‘intesta - zione di vie e strade, su singole tematiche gestionali». Roba da funzionari che porta via anche ore di discussione. Mentre vengono trascurati i dibattiti e le approvazioni di atti programmatori, che dovrebbero costituire l’attività fondamentale del consiglio comunale. La valorizzazione dell’assemblea, sostiene Depau, «passa anche attraverso una maggiore qualificazione dell’attività consiliare e delle commissioni, eliminando interminabili e inconcludenti dibattiti sul nulla che spesso tanto ci appassionano ». Tradotto: basta fuffa. Anche perché «gli atti del consiglio sono soggetti al controllo della Corte dei Conti».

LE POSSIBILI SOLUZIONI Il presidente del consiglio però individua anche una strada per uscire dal pantano. «Sono convinto», aggiunge, «che le due riunioni settimanali di consiglio - della durata media di 2 ore e mezzo - possano essere tranquillamente ridotte ad una, più ordinata e qualificata, della durata di 4 ore». Che consentirebbe di esaurire tutte le trattazioni previste dall’ordine del giorno e comporterebbe notevoli risparmi. Per ogni convocazione è attiva una decina di funzionari e spesso sono chiamati in causa anche dirigenti, magari fuori dall’orario di servizio, con conseguente necessità di pagamento degli straordinari. Da buon direttore d’orchestra Depau non risparmia una bacchettata: «È evidente che una maggiore produttività e qualificazione del consiglio richiede significative modifiche regolamentari. Per questo motivo», aggiunge critico, «è fondamentale che la proposta di modifiche al regolamento consiliare, da tempo all’attenzione della commissione Statuto, venga rapidamente portata alla discussione e all’approvazione del consiglio comunale (comunque prima delle ferie estive). Così come è importante che quanto prima venga avviata la discussione sul nuovo Statuto del comune». Bisogna cambiare registro, secondo il presidente dell’aula, e se la bocciatura è sonora, resta comunque spazio per un corso di recupero: «Penserei per settembre a delle giornate di studio e approfondimento - con il contributo di qualche esperto - sul ruolo del Consiglio nei processi decisionali dell’amministrazione » . Enrico Fresu