L’impresa ha iniziato da ieri a togliere le poltroncine e a bonificare l’area. Entro settembre via le strutture illegittime, primo e secondo anello con i tubi innocenti. Poi il concorso di idee
CAGLIARI Dopo mesi di polemiche sui ritardi per l’avvio dei lavori, sono iniziati ieri i lavori di rimozione della platea e del primo anello della struttura in legno che ricopre l’Anfiteatro romano di Cagliari. Gli operai della ditta che una ventina di giorni fa si è aggiudicata i lavori hanno iniziato ieri con lo sfalcio dell’erba e l’asportazione delle sedie di plastica nel secondo anello. I lavori dovrebbero durare 90 giorni. Solo a ottobre in accordo con il ministero dei beni culturali e la Soprintendenza, si procederà alla rimozione completa delle strutture in legno e tubi innocenti. Sempre in accordo con la Soprintendenza , riporta una nota del Comune, saranno individuate le linee guida per il concorso di idee internazionale che restituirà definitivamente l’Anfiteatro - uno dei tre scavati nella roccia ancora esistenti nel Mediterraneo - alla città e ai suoi visitatori: nelle idee dell’amministrazione il sito sarà ancora un luogo di spettacolo compatibile però con il monumento che dovrà essere visitabile in ogni sua parte. Sui motivi della chiusura dell’Anfiteatro - si legge nella nota del Comune - intervenne, mentre erano in corso indagini della Procura della Repubblica, anche l’allora ministro Galan rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata da Federico Palomba (IdV). Le strutture presenti all’interno del sito archeologico, sottolineò, «furono realizzate nel corso del 1999 a seguito di autorizzazioni rilasciate dalla competente soprintendenza per i beni archeologici in forma condizionata, tanto sul progetto preliminare (nell’ottobre del 1998), quanto sul progetto definitivo (nel novembre dello stesso anno). Entrambe le autorizzazioni furono rilasciate in considerazione delle caratteristiche di assoluta rimovibilità di tutte le strutture previste dal progetto, caratteristiche chiaramente rilevabili in entrambi i gradi di progettazione». Lo stesso Galan, ripercorrendo le varie fasi dal 2000, sottolineò come «un primo sopralluogo effettuato dal responsabile del laboratorio di restauro della soprintendenza già nel maggio 2010 ha evidenziato la «complessità dei fenomeni che determinano condizioni di degrado accelerato dell’anfiteatro romano di Cagliari; tali fenomeni risultano amplificati e aggravati proprio dalla presenza delle infrastrutture per spettacoli. La nota del marzo 2011 – concludeva il ministro del Pdl – ribadiva esplicitamente la necessità e urgenza della rimozione delle infrastrutture per spettacoli; la presenza delle infrastrutture per spettacoli impedisce ogni intervento corretto di diagnosi, manutenzione e conservazione del bene culturale, condannandolo di fatto alla totale assenza di interventi conservativi». Da qui, e dalle numerose relazioni degli organi di vigilanza e della magistratura, l’impossibilità di effettuare ancora concerti e spettacoli all’Anfiteatro. (g.cen.)