Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Bilanci a rischio, si cambia ancora

Fonte: Sardegna Quotidiano
21 giugno 2012

 Fiera

 

LA DELIBERA Statuto ritoccato dalla Camera di Commercio dopo le accuse di illegittimità: al governo entra la quota rosa

Alla fine della fiera qualcosa, alla Fiera, non andava. La Camera di Commercio, per la seconda volta in meno di un mese, ha cambiato l’assetto degli organismi di gestione della sua azienda speciale di viale Diaz. La giunta guidata da Giancarlo Deidda ha dovuto dare una ritoccata ai consigli di gestione e sorveglianza che adesso governano sui padiglioni, che solo il 22 maggio avevano riempito il vuoto, durato cinque mesi, lasciato dall’abolizione (prevista dalla legge) del vecchio e rassicurante cda a 18 componenti. Il rischio era la nullità di tutti gli atti approvati, bilancio compreso. Un pericolo che non si poteva correre perché avrebbe scatenato un effetto a catena: se salta quello della Fiera, non vale nemmeno il rendiconto di gestione della Camera di Commercio e il ministero dell’Industria, in una situazione così intricata, potrebbe decidere di nominare un commissario per mettere ordine negli enti. Ed ecco che ieri è arrivato il correttivo sullo statuto: restano i due consigli, controllo e gestione, ma al presidente della Fiera, Ignazio Schirru, resta solo la guida del secondo, mentre quella del primo passa a Giancarlo Ferrua (Confapi-industriali). Nell’organismo esecutivo, quello che prende le decisioni, entra uno dei due rappresentanti della Re- Fiera Bilanci a rischio, si cambia ancora

LA DELIBERA Statuto ritoccato dalla Camera di Commercio dopo le accuse di illegittimità: al governo entra la quota rosa gione (Stefano Figus), che il precedente assetto relegava a un semplice e contestato ruolo di controllo. E al tavolo prende posto anche una donna, nel rispetto di una parte delle quote rosa imposte da una legge che finora era rimasta accantonata: nell’organismo di controllo siede Simonetta Caredda, passata da Confesercenti. Nuovi equilibri, quindi, neces sari per governare una Fiera che viene da più di sei mesi di stallo. Da gennaio a maggio il presidente Schirru era rimasto solo, senza consiglio di amministrazione dopo il taglio imposto dal governo. Poi la trovata della doppia assemblea: rappresentanti di Regione, Comune e Camera di Commercio oristanese da una parte, a vigilare, e esponenti della Cagliari imprenditoriale dall’altra, a prendere le decisioni. Una scelta con troppe anomalie, secondo Stefano Figus, Idv in quota Regione: «Divisione illegittima e non rispettosa della legge», aveva detto nella penultima riunione, giovedì 7 giugno, quando aveva fatto saltare il voto sul bilancio. Il lunedì successivo il blitz: Schirru ha convocato i suoi e approvato il documento contabile, poi trasmesso al Largo Carlo Felice. Dove ieri la giunta camerale ha fatto i conti con le possibili crepe della nuova organizzazione e l’ha corretta. Il tempo stringe. Domani tutti i nominati sono convocati d’urgenza per rivotare il bilancio che, oltre ad aver suscitato pesanti perplessità formali, preoccupa anche per i contenuti: il disavanzo è di 680mila euro. E la seduta si annuncia incandescente.

Enrico Fresu