Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Ora l’amianto spunta dappertutto

Fonte: Sardegna Quotidiano
19 giugno 2012

UN GIALLO AL POETTO

 

I chioschi resistono fino all’ultimo. Anche oggi i baretti della quarta e quinta fermata saranno aperti al pubblico, ma da domani l’intervento di recupero dell’amianto entra nel vivo e tecnici e operai saranno le uniche forme di vita nei 35mila metri quadri interessati dall’intervento. Gli operai della SeTrand si occuperanno di rimuovere i resti di amianto comparsi sulla spiaggia mentre ai tecnici dell’Arpas spetteranno le analisi per comprendere meglio l’entità del fenomeno. Sotto accusa la demolizione dei casotti dell’86, le cui coperture di cemento- amianto furono distrutte senza andare tanto per il sottile, ma saranno solo le analisi a scoprire se quei pezzi di amianto sono realmente rimasti nascosti al Poetto per 26 anni.

I DUBBI SUI RITROVAMENTI Perché sono in tanti ad avere dubbi, alimentati dal ritrovamento di residui di grandi dimensioni: non lievigati, che sembrano quasi “nuovi ”. I gestori, a tre settimane dalla fine di un incubo, devono ancora chiudere bottega e aspettare l’ennesima tempesta che travolge il Poetto. Molti, sottovoce, avanzano qualche sospetto sul fatto che quei pezzi di eternit siano sempre stati lì. Saranno forse le analisi dell’Arpas nel laboratorio di Oristano a verificare se in quei residui di cemento amianto ci sono le tracce di ventisei anni passati in mezzo alla sabbia. Ma la sola presenza di quei resti ha portato al provvedimento urgente con la chiusura di tre diversi tratti di arenile proprio mentre la stagione estiva stava entrando nel vivo.

GLI STABILIMENTI MILITARI E se saranno le indagini a chiarire se nella sabbia ci sono pericolose tracce della fibra d’amianto, basta guardarsi intorno per vedere che in alcuni stabilimenti militari le coperture sono in eternit e si trovano in pessime condizioni. Perché non è la presenza in sé che rappresenta un pericolo, ma è quando alle lastre di cementoamianto non viene fatta la manutenzione e i bordi sono sbriciolati che la polvere si libera più facilmente e può essere inalata. Negli stabilimenti minumeri litari c‘è eternit in pessime condizioni, ma in quelle isole felici l’estate procede senza interruzioni. «È ora di rivolgersi agli organi superiori per mettere fine a queste disparità - attacca Sergio Mascia del Consorzio Poetto service - i baretti ora sono rialzati e con legno certificato, mentre nessuno può mai intervenire su quelle colate di calcestruzzo che alterano i naturali movimenti della sabbia, dove ci sono pure le coperture in eternit ». Militari e parenti che frequentano gli stabilimento non dovranno preoccuparsi del Poetto blindato, ma il problema riguarderà 32 tra chioschi, campi sportivi e stabilimenti della cooperativa Golfo degli angeli che per un mese dovranno stringere i denti. E per loro il consigliere comunale e regionale del Pdl Edoardo Tocco chiede un impegno al Comune. «In questo lungo periodo di chiusura al traffico è urgente che l’a m m i n istrazione comunale trovi delle soluzioni per risarcire i gestori dei chioschetti e delle attività imprenditoriali che attendevano con ansia l’arrivo della bella stagione per dare corso alle loro attività».

Marcello Zasso

 IL NOE SOTTO LA LENTE I LAVORI SUI CHIOSCHI

Tutta la documentazione sui chioschetti del Poetto, demoliti qualche mese fa, è stata acquisita dai carabinieri del Noe - nucleo operativo ecologico - che indagano sull’origine dell’amianto trovato in spiaggia. Al momento l’ipotesi più probabile resta quella della demolizione dei casotti avvenuta nel 1986 ma ogni pista viene approfondita. Così a oltre al video “Poetto ultimo atto” - un filmato che mostra le ruspe impegnate a buttare giù le casette color pastello ancorate sulla sabbia - gli inquirenti analizze - ranno anche carte e foto sui baretti smantellati di recente per escludere con certezza che, tra gli elementi che li componevano, possa essersi nascosto dell’eternit. Così, dopo la presentazione di un esposto, mentre il Comune è corso ai ripari avviando un impegnativo piano di raccolta e smaltimento dell’amianto e cemento trovato, la procura di Cagliari ha aperto un’inchie - sta per accertare eventuali illeciti. Il fascicolo, nelle mani del sostituto procuratore Giangiacomo Pilia è contro ignoti e ancora senza ipotesi.

M.B.