L'opinione

di Enrico Pilia
Negli ultimi anni, complice la gag comica del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, abbiamo cominciato a parlare di “tafazzismo”: i cagliaritani (perché siamo noi, nessuno si senta escluso) dopo aver seriamente danneggiato il Poetto, ora stanno cercando di dirigere le loro attenzioni verso il parco di Molentargius. Scelte politiche a parte, cerchiamo di rovinare, con le nostre mani, quel poco (pochissimo) che possiamo mettere sul piatto del cinico mercato del turismo. Prima il mare, poi gli stagni: Molentargius è un'oasi che non ha eguali nel mondo, un parco dentro la città dove sopravvive, e si riproduce, una delle più affascinanti specie di volatili. Ieri qualcuno - impossibile definire la specie - ha appiccato il fuoco vicino alle case, in una giornata di vento anche forte, un'operazione da specialisti studiata per danneggiare irreparabilmente uno scenario straordinario. Due dettagli, però, stupiscono: l'ingresso del parco era sbarrato e l'impianto antincendio non funzionava. È stato il rogo peggiore da quando è nato il parco, forse l'emergenza si sarebbe potuta gestire meglio.