Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Non chiamateli nomadi

Fonte: L'Unione Sarda
18 giugno 2012

Parla il rappresentante dei rom che vivono nel campo della 554

Saltana Ahmetovic: le case diamole ai sardi

Le case le diano ai sardi, loro vogliono stare in gruppo, tutti insieme, in modo da poter festeggiare le loro ricorrenze uniti e aiutarsi l'uno con l'altro nei problemi di ogni giorno. È la loro cultura, difficile cambiarla. Saltana Ahmetovic, bosniaco di 40 anni con moglie e dieci figli, è uno dei quattro rappresentanti della comunità rom che sta per lasciare il campo delle 554, ormai ridotto in condizioni invivibili.
Ahmetovic, non volete le case che vi stanno offrendo.
«No, e non le abbiamo mai chieste. Preferiamo stare tutti insieme, in una nuova area predisposta per noi».
Il campo nella 554 ormai è diventato invivibile.
«Ed è per questo che per adesso accetteremo di trasferirci nelle abitazioni. Ma non ci arrendiamo, continueremo a lottare per avere un villaggio tutto per noi».
Perché volete vivere per forza in comunità?
«Abbiamo paura di dividerci. La nostra cultura è quella di vivere in gruppo, aiutarci a vicenda e festeggiare le nostre quattro ricorrenze annuali tutti insieme. Vivendo lontani diventa difficile».
Ma le istituzioni per un po' di tempo vi daranno una mano.
«Il nostro timore è quando dovremo pagare l'affitto da soli».
Dovrete mantenervi senza più aiuti.
«Speriamo di trovare un lavoro come gli altri, ma non ne siamo così sicuri».
Perché?
«La gente ci guarda con diffidenza, abbiamo una cattiva reputazione e nessuno ci assume».
I cagliaritani sono razzisti?
«No, in altre città è molto peggio. Magari pensano male di noi, ma non ci trattano con maleducazione».
Voi non volete essere chiamati nomadi.
«No, e neanche “zingari”. Non lo considero un termine offensivo, ma comunque non ha nulla a che fare con noi. Siamo rom e viviamo da sempre in questa città».
I suoi figli studiano?
«Sì, tutti quanti».
E se si sposassero con italiani?
«Non avrei nessun problema».
Anche se abbandonassero la vostra comunità?
«Questo mi metterebbe paura. Preferirei restassero a vivere con noi».
Tra Ahmetovic e Sulejmanovic, le due famiglie presenti nel campo della 554, non corre buon sangue.
«Abbiamo i normali problemi che si hanno tra vicini di casa. Ogni tanto c'è qualche screzio, ma in cinque minuti si risolve sempre tutto».
Piercarlo Cicero