Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Minicar e bici col ticket del bus

Fonte: L'Unione Sarda
14 giugno 2012

TRAFFICO. Un nuovo modo di muoversi studiato da un gruppo di giovani ingegneri
 

Il progetto di 9 cagliaritani per Castello si farà a Roma
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Arrivare in Castello con l'auto o la bici, noleggiati alla fermata del bus col prezzo compreso nel biglietto del pullman. Mezzi pubblici a tutti gli effetti: a quattro o a due ruote rigorosamente elettrici, gli unici autorizzati a circolare - giorno e notte- nel quartiere storico finalmente sgombro di auto e gas di scarico. Fantascienza? Fino a un certo punto.
DUE ANNI Il progetto studiato per l'antico rione da nove ingegneri cagliaritani sarà realizzato a Roma. Tempo due anni, quanto serve per adattare alla Capitale il modello calcolato per via La Marmora e dintorni. Un programma di «micromobilità», secondo il gergo tecnico. Che permette di muoversi a piacimento come se si fosse alla guida della propria auto, utilizzando un sistema organizzato di mezzi grandi e piccoli, tutti collettivi. «Preferisco chiamarlo trasporto pubblico personalizzato e metto l'accento sulla parola personalizzato», spiega Francesco Sechi che coordina lo staff di MLab, la società-laboratorio specializzata nelle ricerche sul traffico che ha studiato questo sistema innovativo. L'ha presentato nel settembre scorso durante la settimana della «mobilità sostenibile» promossa ogni anno dalla Commissione europea. Uno studio-pilota, calcolato per Castello nella prospettiva che prima o poi la rocca cagliaritana potrà finalmente essere liberata dall'invasione delle quattro ruote a benzina e diesel. I tecnici cagliaritani non hanno scoperto l'America: il sistema di «micromobilità» è un'evoluzione della «bike sharing» o della «car sharing», vale a dire le bici e le auto noleggiate nelle stazionicine distribuite. Hanno solo un difetto: non sono «integrate coi mezzi di trasporto pubblico».
BIGLIETTO UNICO In sintesi, non sono ancora convenienti. Nè sul piano pratico nè su quello economico: i due fattori che alla resa dei conti determinano le scelte di «mobilità» della gente. Che deve trovare conveniente e più comodo fare a meno dell'auto. «Per micromobilità - spiega Sechi - si intende un sistema di trasporto pubblico individuale capace di integrare il sistema di di mobilità collettiva: sarà possibile noleggiare veicoli elettrici in appositi punti che abbiamo chiamato eco-stazioni».
Il progetto ne ha ipotizzato dodici, ciascuna fornita di 10 scooter elettrici, quattro quadricicli (sono le automobiline elettriche che stanno cominciando a circolare a Cagliari) e dieci biciclette a pedalata assistita, assolutamente obbligatoria per affrontare le salite fino a Castello.
VIDEO «Ovviamente dovrà essere assicurata l'integrazione con l'abbonamento del trasporto collettivo. Il sistema poi deve essere riconosciuto dall'amministrazione come servizio pubblico e di conseguenza finanziato alla stregua delle linee di trasporto urbano tradizionali per coprire i costi di esercizio e poter così tenere bassi il costo per l'utente».
In un video, realizzato da Mlab, è stato simulato il nuovo sistema di trasporto pubblico: l'utente scende dalla fermata del bus, trova subito l'eco-stazione e sceglie il veicolo che gli torna più utile: bici o mini-car, oppure il segway (le due ruote elettriche spesso utilizzate dai croceristi). Una tessera magnetica prepagata consente di prelevarli e di parcheggiarli nell'ecostazione più vicina alla destinazione. Mezzi pubblici a tutti gli effetti che portano dove vuoi. A Roma lo studio cagliaritano è stato finanziato dalla Comunità europea. Sarà realizzato a Termini, piazza Venezia e Ponte Vittorio. Qui, nella sua culla, bisognerà aspettare.
Antonio Martis