Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ma noi non paghiamo»

Fonte: L'Unione Sarda
14 giugno 2012

PARCHEGGI BROTZU. Ieri la plateale protesta degli attivisti anti-ticket
 

Rifiutano il tagliando e si autodenunciano
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Parola d'ordine: disobbedienza civile. Col megafono in mano gli attivisti del Presidio di piazzale Trento sono tornati, ieri mattina, a dare battaglia ai parcheggi dell'azienda ospedaliera Brotzu. Nel mirino, ancora una volta, la «speculazione selvaggia che si sta perpetrando ai danni degli utenti in violazione del diritto alla salute», come recitano i volantini distribuiti in prossimità delle sbarre. L'azione dei contestatori era chiara: boicottare il pagamento dei ticket attraverso un'autodenuncia di mancato versamento da mostrare alle telecamere in ingresso e in uscita (il denaro negato al Brotzu sarà devoluto a un'associazione per bambini autistici).
LA PROTESTA «Con la realizzazione del parcheggio si è creato un abuso gravissimo: business su pazienti e familiari di chi necessita di cure mediche», commenta Ambrogio Trudu del Presidio. Dalla loro parte, una nutrita schiera di chi col Brotzu ha a che fare quotidianamente o quasi: tassisti, Ctm, commercianti, proprietari dei terreni su cui il parcheggio è sorto (su 48 solo due sono stati pagati), associazioni e impiegati. Tutti a firmare la petizione, come le dipendenti di un'agenzia di pulizie: «Lavoriamo al Brotzu anche sei ore al giorno, tutti i giorni, ma non ci vogliono rilasciare il pass: abbiamo anche proposto di pagare parte del ticket ma niente, per l'azienda siamo semplici utenti». In fila anche i pazienti: aNon è un servizio che serve a migliorare la qualità dell'ospedale, - osserva Francesca Panzali - né si riesce a concepire il senso: pago volentieri il parcheggio per andare a teatro, ma per curarmi non lo posso proprio tollerare».
LA DIFESA Nel piazzale, anche un dipendente dell'Aj mobilità srl di Spoleto, ditta che vinse l'appalto per la realizzazione dei parcheggi. È Maurizio Congiu, il responsabile del progetto. A nulla vale il suo tentativo di spiegare che gli incassi stimati annui siano appena un quarto di quelli denunciati dal Presidio (3 milioni e 240 mila). «Neanche un euro dovrebbero incassare», incalza Mario Rocca dell'Acs (Associazione consumatori Sardegna). «Manca una segnaletica adeguata, le strisce pedonali a ridosso della curva a malapena si intravedono e non esistono marciapiedi». Oltre all'assenza di corsie d'emergenza per mezzi di soccorso: le ambulanze, anche ieri mattina, hanno dovuto fare lo slalom fra le auto in fila per entrare. Tutti d'accordo sulla necessità di un segnale forte da parte del sindaco Massimo Zedda: «È dalla nostra parte e ci fa piacere; ora adotti un provvedimento d'urgenza».
Michela Seu