Anci soddisfatta dopo l’incontro col premier a Palazzo Chigi: «Così i sindaci potranno applicare aliquote più basse»
ROMA Dal 2013 l’Imu, l’Imposta municipale unica, tornerà ad essere gestita dai Comuni: questa la notizia principale emersa oggi dopo il confronto a Palazzo Chigi tra una delegazione del governo, guidata dal premier Mario Monti, e una folta rappresentanza dell’Anci, con in testa il presidente e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio. Finisce così un braccio di ferro iniziato alla fine dell’anno scorso, che si e protratto per mesi con più di uno strappo da una parte e dall’altra. Il ritorno dell’imposta ai Comuni, ha subito tenuto a precisare un soddisfatto Delrio all’uscita da Palazzo Chigi, «consentirà un abbassamento delle aliquote, nel rispetto delle esigenze dei servizi da garantire ai cittadini». E in tempi di ripensamenti e revisioni dei provvedimenti, il leader dei Sindaci ha tenuto a spiegare a una folta platea di giornalisti che sull’Imu «il governo si è assunto un impegno preciso». A questo punto, ha aggiunto, il processo di cambiamento vero e proprio sarà messo all’ordine del giorno «dopo il pagamento della prima rata», quindi con tempi decisamente ridotti. Soddisfatto anche il presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il passaggio dell’Imu ai Comuni, ha riferito, «è importante perchè consentirà un abbassamento delle aliquote»; inoltre, ha sottolineato, «l’erogazione diversa delle imposte darà vita a un sistema più flessibile e leggero». Ma la giornata è stata proficua anche per altri capitoli, come il Patto di stabilità, il federalismo demaniale, le Città Metropolitane e le gestioni associate dei Piccoli Comuni. Sul primo fronte Delrio ha annunciato l’impegno da parte del governo a sbloccare residui passivi per un valore superiore a 1 miliardo di euro. «Noi e il governo vogliamo pagare le imprese che hanno fatto lavori in conto capitale e investimenti e tra 2 settimane - ha aggiunto - decideremo il da farsi sulle competenze di cassa». Passi avanti anche sul tema spinoso del federalismo demaniale: a breve verranno attivati dei fondi immobiliari all’interno dei quali i Comuni potranno inserire le proprie partecipazioni, «favorendo così il processo di dismissione delle proprietà immobiliari pubbliche». Annuncio che è stato colto con estremo favore da Alemanno, secondo il quale l’avvio di questo nuovo strumento «consentirà alla Cassa depositi e prestiti di acquistare il 21% di Acea», società municipalizzata della Capitale. Nodi sciolti anche sul tema delle città metropolitane: «in tempi ragionevoli, quelli di un decreto legge, verranno istituite le Città Metropolitane - ha riferito il sindaco di Bologna Virginio Merola - che andranno a sostituire le Province, e su questo questo c’è l’impegno del ministor per la P.A. Patroni Griffi.». Il provvedimento, ha tenuto a ricordare il primo cittadino felsineo, riguarderà 10 città metropolitane «ed è particolarmente importante perche coinvolge 20 milioni di cittadini, prevedendo contestualmente anche un’enorme semplificazione amministrativa». Passi utili infine anche sulle gestioni associate dei Piccoli Comuni, «su cui - ha spiegato Delrio in forma lapidaria - siamo favorevoli». Soddisfazione nella maggioranza che sostiene il governo, sia da parte del Pdl, con Osvaldo Napoli, che da parte del Pd, che interviene con il responsabile Enti Locali
Davide Zoggia.