Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Inaugurata piazza Aldo Scardella

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2008

La madre: «Era un bravo ragazzo». Il fratello: «Non accadano più cose del genere»

Il sindaco: «La giustizia dovrebbe riconoscere i suoi errori»

Intitolato ad Aldo Scardella uno spazio nel parco Giovanni Paolo II, accanto a via dei Donoratico. Il sindaco: «Errore, non ingiustizia».
“Vittima dell'ingiustizia” no, non c'è scritto, sulla targa che intitola una piazza ad Aldo Scardella in uno spicchio del parco Giovanni Paolo II, su un lato di via dei Donoratico. Oltre al nome, nel bianco del rettangolo di ceramica, sono incise solo le date di nascita e di morte: 9 gennaio 1961 e 2 luglio 1986. La differenza fa 25 anni e mezzo: l'età che aveva lo studente universitario cagliaritano quando fu trovato morto in cella a Buoncammino. Gli ultimi sei mesi li aveva passati in carcere, detenuto per un omicidio commesso da altri.
La pretendevano, quella scritta, le 3.500 persone che hanno firmato la petizione promossa dal Comitato per Aldo Scardella. La voleva anche Cristiano, fratello di Aldo, protagonista di una lunghissima battaglia giudiziaria per fare massima chiarezza sulle opache circostanze di quella morte: «Questa piazza - ha spiegato al microfono del palchetto dopo aver ringraziato il sindaco - è un posto dove mia madre, anziana e malata, potrà venire ogni tanto a mettere un fiore per Aldo, ma dev'essere soprattutto un monito, un richiamo, perché certe prepotenze non accadano più, né al più ricco né al più povero».
Non c'è, quella scritta, perché il sindaco Emilio Floris non poteva accettare la parola “ingiustizia”: «Piuttosto - ha spiegato - la giustizia è amministrata dagli uomini, e come tutte le cose umane è sempre a rischio di errore. Certo va detto che riconoscerli, gli errori commessi, aiuterebbe la giustizia, quella con la “g” maiuscola».
Difficile chiedere al rappresentante di un'istituzione di spingersi più in là, lungo un terreno tanto scivoloso. Persino Claudio Cugusi, promotore del Comitato e, nelle vesti di consigliere comunale (eletto con Rifondazione comunista) e membro della commissione toponomastica, dell'intitolazione della piazza, smorza i toni: «La lungimiranza e la sensibilità del sindaco sono il segno di una volontà pacificatrice. Questa piazza non riporterà in vita Aldo, certo, ma ricorderà ai giovani, se sapremo spiegargli questa triste storia, il valore della libertà». L'idea, ha spiegato poi, è di andare nelle scuole a raccontare ai ragazzi chi fosse Aldo Scardella.
A scoprire la targa, liberandola dal drappo di velluto porpora che la copriva, è stata Maria Falconi, la mamma del giovane morto in carcere da innocente: «È bellissima», ha mormorato commossa. Anche lei ha ringraziato Floris: «Grazie per quanto ha fatto per Aldo. Era un bravo ragazzo, sa? Era iscritto a Economia e commercio».
MARCO NOCE

14/10/2008