Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Imu alle stelle per negozi e uffici

Fonte: Sardegna Quotidiano
11 giugno 2012

Imposte

 

L’Imu per i negozi costerà quasi il triplo dell’Ici. Se per un locale di 80 metri quadri in centro nel 2011 si pagavano 598 euro di imposta comunale sugli immobili, con l’arrivo della nuova imposta municipale unica la spesa raggiungerà i 1.710 euro con un aumento del 185,8 per cento. Solo a Milano l’incremento sarà maggiore (242,9 per cento), mentre Torino ha scelto di adottare la stessa aliquota del Comune di Cagliari: lo 0,96 per cento. Ma per la scadenza di lunedì 18 vale l’aliquota allo 0,76 fissata dal Governo, che ha concesso ai Comuni di incrementarla o ridurla dello 0,3 e se nessun Municipio è sceso sotto l’aliquota base, Palazzo Bacaredda ha deciso di puntare verso l’alto. Così come ha fatto per quella sulla prima casa, che porta Cagliari nel podio nazionale col suo 0,5% di aliquota per l’Imu.

«LA COLPA È DI ROMA» Ieri i dati delle principali città italiane che evidenziano i forti aumenti stabiliti a Cagliari per negozi, uffici e capannoni sono stati pubblicati dal Sole24Ore, e l’assessore al Bilancio de Comune di Cagliari ha voluto precisare che quella della Giunta è stata una scelta obbligata per colpa dei tagli imposti dal Governo centrale. «La scelta di applicare aliquote diverse da quelle base è diretta conseguenza di decisioni miopi prese a Roma contro la volontà dei Comuni - ha precisato Gabor Pinna - allo stato attuale, infatti, non è nelle possibilità del Comune di Cagliari applicare le aliquote base senza compromettere irreparabilmente servizi che consideriamo indispensabili per i cittadini. Servizi - come gli asili, le scuole, i trasporti pubblici, i servizi sociali - il cui taglio comporterebbe un duro colpo per i conti dei cagliaritani ». Una spiegazione che non convince il presidente della Confesercenti. «È troppo facile trincerarsi dietro il taglio dei servizi primari, ma il Comune è la prima istituzione tanto per i cittadini quanto per le imprese - attacca Marco Sulis - è sarebbe stato un segno di buona volontà non applicare aliquote quasi al massimo. Andrebbero fatti conti più approfonditi per vedere quanto serve al Comune». I conti verranno fatti in un secondo tempo, perché le aliquote fissate dai Comuni entreranno in gioco solo a dicembre con l’ultima rata e il conguaglio dell’Imu. «Solo quando sarà accertata l’effettiva entità del gettito sarà possibile valutare rimodulazioni alle aliquote Imu in vigore - conferma Gabor Pinna - in questa direzione, in base a un’ordine del giorno approvato all’unanimità in Consiglio comunale, abbiamo già dato mandato ai dirigenti di continuare il lavoro di taglio di ogni spesa superflua iniziata un anno fa in modo da poter ridurre le aliquote stesse entro dicembre 2012».

LE CRITICHE DI CONFESERCENTI Ma secondo il presidente della Confesercenti l’impatto del’Imu per le imprese sarà devastante. «In un periodo in cui aumenta tutto e crollano i consumi, l’arrivo di nuove imposte è devastante - continua Sulis - un conto sono le seconde case, ma per gli immobili strumentali ci sarebbe potuto essere maggiore riguardo perché si tratta dei beni che i cittadini utilizzano per lavorare». Perché l’aumento rispetto all’Ici, secondo i calcoli del quotidiano di Confindustria è netto. Per un centro commerciale di cinquemila metri quadrati nel 2011 si pagavano 9.616 euro, che con l’Imu diventeranno 20.387 con un incremento del 112 per cento, lo stesso che interessa un capannone di duemila metri quadri in periferia dove si passerà dai 5.408 euro della vecchia imposta agli 11.465 della nuova. È del 182,7 per cento, invece, l’aumento per un ufficio di 250 metri quadrati in centro: con l’Ici si pagavano 1.049 euro mentre con l’Imu bisognerà sborsare 2.966 euro. Visti i problemi che stanno riscontrando i contribuenti e i centri di assistenza fiscale da più parti è arrivata la richiesta al Governo di rinviare la scadenza di lunedì 18, ma quella dell’Imu è stata l’unica confermata mentre sono state rinviate al 9 luglio le scadenze per dichiarazioni dei redditi, Irap e dichiarazione unificata. Fino a quella data non ci saranno maggiorazioni, ma si potrà pagare fino al 20 agosto con una piccola spesa aggiuntiva. Marcello Zasso