Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Città turistica in zona Cesarini

Fonte: L'Unione Sarda
6 giugno 2012

Spettacoli, qualcosa si muove
 

Sergio Naitza
Fronte spettacoli estivi, qualcosa si muove. L'arena all'aperto inizia a prendere forma, a fine mese l'opera sarà completata: parola di amministratori comunali prodighi di belle intenzioni, buona volontà, spinto ottimismo. C'è da correre, si tratta di fare un nuovo record: considerando gli anni perduti, è la solita rincorsa in zona Cesarini, tagliare il traguardo sul filo di lana, arrivare alla meta seppure a tempo ormai scaduto. Metafore sportive, sarà perché lì a fianco il catino fatiscente dello stadio suggerisce di metterla sull'agonismo ma, con le negligenze e le beghe che l'hanno marchiato soprattutto nell'ultimo periodo, resta un cattivo monumento all'incapacità di gestire il bene pubblico. Come un monito a futura memoria.
In una Cagliari affamata di eventi questa arena è attesa come una manna: per lucidare un'estate che s'annuncia altrimenti asfittica, per tenere il vessillo stinto di città turistica, per rimettere in moto la macchina organizzativa di promoter, tecnici, attrezzisti, addetti al palco, eccetera. Perché, al di là della voglia legittima di ritrovare il piacere (quasi dimenticato) dei concerti, un luogo di spettacolo crea un indotto economico che in troppi tendono a sottovalutare: per molti giovani è una boccata d'ossigeno in tempi di crisi, una certezza su cui costruire una specializzazione.
Le domande su qualità e efficienza della nuova arena sono tante: un prodotto dell'arte d'arrangiarsi, con tutte le incognite del caso, o un solido mattone per programmare il domani? Già, l'idea è di non farla morire alla fine dell'estate ma, con una bella copertura, tenerla in vita anche d'inverno. Sarebbe il primo passo per cancellare, alla voce spettacolo, la parola “incompiuta” dai cahiers de doléances del Comune.