L’ idea
SERVITÙ ProgReS lancia su Internet la mappa della città con le stellette dove si possono indicare progetti per il recupero. L’assessore Frau: «Buona iniziativa, adesso la Regione si muova»
I cittadini potranno scegliere come riutilizzare i beni militari da dismettere. Per ora parte un progetto di condivisione dal basso, «ma la Regione deve fare la sua parte», precisa l’assessore all’Urbanistica Paolo Ferau. Perché il lungo iter per la smilitarizzazione delle aree militari sparse nel territorio cagliaritano è fermo. Per smuovere le acque arriva l’iniziativa di ProgReS, un sito internet con la mappa dei 58 beni militari di Cagliari e dintorni già dichiarati dismessi o dismissibili.
LA MAPPA SU INTERNET «Nella mappa sono evidenziati i beni militari e i cittadini potranno cliccarci sopra e scrivere in un’apposita scheda come vorrebbero che quel singolo bene venisse sfruttato», spiega Massimo Cireddu. Ieri c’è stata la presentazione dell’iniziativa nei locali dell’associazione Domukratica di via Tempio a cui hanno partecipato alcune associazioni, tra cui Musa e Tesa, che hanno intenzione di presentare le proprie proposte. «Iniziative come questa sono indubbiamente utili perché contribuiscono a riportare il problema all’ordine del giorno - ha commentato l’assessore all’Urba - nistica Paolo Frau - in città ci sono tanti beni militari, anche di grande pregio, che potrebbero tornare nella disponibilità della cittadinanza». I primi passi sono stati fatti, ma edifici, depositi, spazi e caserme sono ancora circondati dal filo spinato. «Tutto è legato all’accordo di programma tra il Ministero della Difesa e la Regione, in cui i militari hanno dato la disponibilità a restituire i beni - spiega Frau - ma ora siamo in una fase stagnante, la Regione deve mettere del suo: per permettere la dismissione e il trasloco dai presidi avrebbe dovuto garantire fondi per l’accorpa - mento nella caserma Mereu. Con il cambio della Giunta regionale la questione non è più stata considerata una priorità, ma riappropriarci di quei beni potrebbe portare sviluppo e lavoro » . E, se le istituzioni sono ferme, arriva la spinta dal basso. «La politica è immobile, per questo abbiamo pensato a un modo per coinvolgere i cittadini e le associazioni - spiega Cireddu - nel sito sarà possibile fare le proposte. Poi ci saranno dei workshop appositi con ingengeri e architetti: l’obiettivo è dare al Comune un progetto già completo, anche dal punto di vista della fattibilità, perché crediamo nella partecipazione e nella condivisione delle idee». I militanti di ProgReS stanno ultimando la pagina web con la mappa dei beni che si devono ancora togliere le stellette, ma è già accessibile all’indirizzo servitumilitari. progeturepublica. net. Marcello Zasso