Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il mistero sulla bonifica

Fonte: L'Unione Sarda
5 giugno 2012

AMIANTO AL POETTO. L'Arpas non ha ancora la sabbia da analizzare
 

La spiaggia non è stata messa in sicurezza
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È passata una settimana dalla conferma che gli scarti di materiale edile rinvenuti su 10 ettari tra la Quarta fermata e l'ex ospedale Marino sono Eternit e da allora la spiaggia non è ancora stata messa in sicurezza. Già da mercoledì si sono susseguite rassicurazioni su «interventi imminenti», e preoccupazioni per la «salute dei cittadini». Invece il cemento-amianto è sempre lì, a portata di mano.
«La situazione non è cambiata rispetto ai giorni scorsi. Stiamo facendo il possibile per arrivare presto a una soluzione», commenta l'assessore comunale ai Servizi tecnologici Pierluigi Leo a margine della riunione che si è tenuta ieri sera tra i tecnici di Comune, Provincia, Regione, Asl e Arpas. Quello che doveva essere un incontro per dettare tempi e modi dell'intervento si è invece risolto con un generico «impegno». L'ennesimo, dopo quelli (a tutti i livelli delle istituzioni) della settimana scorsa.
IL GIALLO DELL'ARPAS Il Comune a fine maggio ha informato d'aver inviato all'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente i carotaggi (il prelievo di campioni di sabbia) che i tecnici del Servizio igiene del suolo di Palazzo Bacaredda hanno effettuato in diversi punti dell'arenile. L'Arpas però, dopo i frammenti di Eternit che gli ha inviato la Asl a inizio maggio, non ha ancora ricevuto nemmeno un granello di rena del Poetto.
L'analisi dei campioni è fondamentale per sapere se l'Eternit è presente solo in pezzi di 4-5 centimetri o se, invece, si è sbriciolato per l'azione erosiva della salsedine, della stessa sabbia e del vento. Quest'ultimo caso sarebbe il più pericoloso per la salute, perché le fibre di amianto potrebbero disperdersi nell'aria ed essere più facilmente inalate.
GLI INTERVENTI Dal responso dell'Arpas dipende il tipo di intervento da effettuarsi, che doveva essere uno dei punti in discussione ieri, assieme a quanta parte della spiaggia chiudere e in che tempi. Delle modalità si è saputo solo un aspetto: «Il nostro piano - spiega Leo - è quello di procedere alla rimozione per piccoli lotti» e che i baretti saranno “salvati”, nonostante l'Eternit si trovi proprio a pochi centimetri dalle strutture commerciali. Questo perché, evidentemente, si prevede la sola rimozione dei frammenti, per cui il Comune starebbe già cercando un'impresa certificata per trattare l'amianto. L'altra opzione, più invasiva, avrebbe comportato la chiusura dell'arenile per un lungo periodo.
Quella di ieri, sembra una decisione presa a prescindere, visto che l'Arpas non ha nemmeno ricevuto la sabbia del Poetto.
Mario Gottardi