Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baby lucciole nei bagni della scuola

Fonte: L'Unione Sarda
5 giugno 2012

I casi tra le teenagers
 

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Un fenomeno sommerso, difficile da intercettare. Eppure radicato anche nelle scuole cagliaritane. Ragazzine pronte a svendere il loro corpo ai compagni, spesso ai più grandi, in cambio di qualche decina di euro. Soldi facili usati per comprare il telefonino di ultima generazione o la scarpa griffata. All'insaputa dei genitori. Un rapporto sessuale veloce, nei bagni della scuola, in uno stanzino con i compagni complici a fare da guardia. Oppure, molto più semplice e comodo, durante la gita scolastica.
L'allarme inizia a circolare tra i licei e gli istituti cagliaritani. Qualche scuola si è già organizzata, ospitando dei corsi di sensibilizzazione su temi come prostituzione, tratta degli esseri umani e sessualità. Le educatrici della congregazione Figlie della Carità si sono presentate davanti ai ragazzi delle quarte e quinte, la fascia maggiormente a rischio. Discorsi difficili da affrontare con adolescenti sempre più smaliziati. Soprattutto le sedicenni e le diciassettenni, la fascia d'età considerata a rischio. «Quest'anno abbiamo avviato un progetto pilota», fanno sapere dalla comunità religiosa di San Vincenzo de' Paoli, «ma stiamo già pensando di approfondirlo ed estenderlo al maggior numero di scuole della città e della Provincia».
Il modo in cui vivono la sessualità i giovanissimi studenti è sempre più una preoccupazione per i professori delle scuole superiori. Le confidenze raccolte nelle aule e nei corridoi degli istituti cagliaritani sono da incubo. Di fatto una micro prostituzione “fai da te” dettata da un unico obiettivo: guadagnare un po' di soldi per togliersi qualche sfizio. I racconti e le testimonianze fatte alle educatrici hanno troppi particolari per essere frutto di fantasie adolescenziali. Rapporti sessuali nei bagni della scuola o in uno stanzino. Davanti alla porta l'amica o l'amico diventato guardiano, pronto a dare l'allarme in caso di arrivo di presenze sgradite. C'è poi la più semplice gita scolastica. Non si tratta dei primi approcci con la sessualità ma di vera e propria prostituzione: ragazzine che si vendono per qualche biglietto da 10 euro. Il passaparola è impressionante. Le più smaliziate accettano senza alcun indugio, attirate dall'idea di far soldi facilmente da spendere poi in scarpe, vestiti di marca o in un telefono cellulare. (m. v.)