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MUNICIPIO I tecnici in commissione Patrimonio: campo e spalti possono essere realizzati, per le pertinenze necessari gli espropri Ma non esiste alcun atto concreto della Giunta o del Cagliari
In via San Paolo lo stadio ci sta. Ma il Cagliari non ha presentato un progetto per la sua realizzazione e i dirigenti del Comune non hanno avuto indicazioni in tal senso dalla Giunta. In quell’area c’è lo spazio per la Karalis Arena che Cellino voleva realizzare a Elmas. Ma i parcheggi, la viabilità, terreni da espropriare e il cambio di destinazione d’uso sono gli ostacoli principali. Nei giorni scorsi il Cagliari ha comunicato al Comune di guardare verso via San Paolo, ma senza presentare un vero e proprio progetto. Ieri i dirigenti dei settori Patrimonio, Urbanistica e Sport, Gianbattista Marotto, Riccardo Castrignano, Giancarlo Manis e Alessandro Cossa hanno partecipato ai lavori della commissione Patrimonio presieduta da Claudio Cugusi del Pd. I due dirigenti dell’Ur - banistica hanno spiegato che per l’ipo - tesi di realizzare lo stadio in via San Paolo sono stati calcolati i vincoli dell’area, le misure e le fasce di rispetto, concludendo che lì la Karalis Arena ci starebbe. Ma è diversa la questione per tutti i servizi accessori, sarebbero necessarie indagini più approfondite per valutare dove realizzare i parcheggi e l’impatto sulla viabilità, modificare la destinazione d’uso ed espropriare i terreni intorno. «Sono tutti elementi che non rendono percorribile questa strada: ci sono grandi perplessità per quello che riguarda parcheggi e viabilità e gli espropri dovrebbe pagarli il Comune, non i privati - commenta il capogruppo Pdl Giuseppe Farris - è la conferma dell’atteggiamento dilettantistico di Zedda, perché è vietata la procedura di affidamento di aree, serve evidenza pubblica e la gara potrebbero vincerla altri». Diversa la posizione del presidente della commissione. « Dall ’opposizione la città si attende anche contributi, non solo demolizioni - replica Claudio Cugusi - bisogna uscire da questa situazione assurda e il Cagliari deve fare chiarezza su che intenzioni ha per il Sant’Elia. Nel frattempo c’è l’area individuata dal sindaco, ma è prematuro trarre conclusioni. Al momento giusto si faranno gli accertamenti tecnici e tutto dovrà essere fatto nel rispetto delle regole». L’OMBRA DEL SANT’ELIA Tutte le strade portano al Sant’Elia: ogni altro tentativo si è arenato. Il caso più clamoroso è quello di Elmas, la grande fuga verso l’aeroporto dopo anni di tira e molla tra Cellino e Palazzo Bacaredda si è fermata insieme al maxi progetto urbanistico per l’area di Santa Caterina. Ogni altra ipotesi non si è concretizzata e se il Cagliari sta per trasferire i tubi Innocenti dal Sant ’Elia a Is Arenas, c’è il tempo per trovare una soluzione definitiva. Dopo i dialoghi iniziali e la rottura sono ripresi i tavoli tecnici tra la società di viale La Playa e l’amministrazione comunale. Ma la settimana scorsa, quando all’ordine del giorno c’era l’ipotesi via San Paolo, il Cagliari si è seduto al tavolo con una relazione in cui sostiene che conviene ricostruire da zero il Sant’Elia piuttosto che ristrutturarlo. Mercoledì al nuovo incontro i delegati rossoblù hanno detto di valutare l’ipotesi via San Paolo, ma senza progetto. Nel frattempo il sindaco sta trattando la riqualificazione del Sant’Elia con grandi società private per un trasformarlo in un impianto polivalente, dove il Cagliari potrebbe eventualmente disputare le sue partite. M.Z.