Presentata all’Ersu un’indagine sui costi mensili degli universitari fuori sede
CAGLIARI Studiare e vivere a Cagliari costa sempre di più. Ma a sorpresa a pesare sulle tasche degli studenti, o meglio della famiglia spesso monoreddito, oggi è soprattutto la qualità della vita. La conferma arriva dai risultati dell’indagine “Essere studenti a Cagliari: quanto costa”: un’analisi accurata svolta dal ricercatore Antonio Fadda all’interno del progetto di ricerca Social Welfare Student, Analisi e prospettive del diritto allo studio universitario in Sardegna e presentata ieri mattina all’Ersu. Su un campione rappresentativo della popolazione universitaria di 2.836 studenti, a fronte dei 31.102 iscritti all’ateneo cagliaritano, il 44 per cento risulta fuori sede domiciliato. Significa che sono 1.243 gli studenti che trovano alloggio in città con una spesa media di circa 600euro al mese tra costi di affitto, costi della casa e costi generali. Il dato allarmante è che le spese generali come l’alimentazione (62 euro in media), l’abbigliamento, i trasporti, le tasse universitarie, le spese mediche, superano i 293 euro al mese. Si tratta di una spesa notevole se messa a confronto con il costo del contratto di affitto di una camera singola che è in media di 217,5 euro. Il dato incoraggiante è che, a seguito dell’entrata in vigore nel gennaio 2011 della cedolare secca sugli affitti, ben l’80 per cento dei fuori sede ha un regolare contratto di affitto. Tuttavia studiare diventa un’impresa sempre più difficile, soprattutto per quanti non riescono a beneficiare della borsa di studio nonostante possiedano i requisiti di merito. Si tratta della maggioranza degli studenti, per lo più provenienti da famiglia monoreddito con padre pensionato e madre casalinga. «L’Ersu ha incontrato serie difficoltà nel finanziare le borse di studio - spiega la presidente Daniela Noli - sia per il grave ritardo con cui sono state stanziate le risorse nazionali ma soprattutto per la drastica riduzione dei finanziamenti». Le borse di studio infatti oltre a soddisfare solo un numero esiguo di studenti - meno del 20 per cento - sono tra le più basse in Italia: circa tremila euro in denaro più i servizi offerti dall’ente. Alla presentazione dell’indagine, finanziata dalla Regione, hanno preso parte tra gli altri anche il prorettore dell’Università Giovanna Maria Ledda, l’assessore alla Programmazione della Regione Giorgio La Spisa e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Comune e Regione hanno molto da guadagnare dalla razionalizzazione del mondo degli studenti. Bettina Camedda