Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gestione gratis? No, meglio pagare

Fonte: La Nuova Sardegna
13 ottobre 2008

DOMENICA, 12 OTTOBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

LA PISCINA COMUNALE



L’opposizione denuncia: «Soldi alla Fin presieduta da un senatore Pdl»




CAGLIARI. Sbarca in via Roma la finanza creativa tanto cara ad un economista di fama come Giulio Tremonti. Lo spunto per emulare le gesta del ministro che per fare cassa voleva vendere le spiagge è arrivato ieri mattina - ma l’affaire era nell’aria da oltre un mese - a margine della partita sulla gestione della piscina di Terramaini. Chiusa dalla giunta Floris con un accordo da manuale: per la prima volta ad aprire i cordoni della borsa non sarà il gestore ma il proprietario della struttura. Ovvero il Comune. In soldoni, dalle casse di via Roma prenderanno il volo 240 mila euro l’anno per nove anni. Destinazione: il conto corrente della Federazione italiana nuoto, che si è aggiudicata - ma il termine è alquanto improprio, vista l’assenza di una gara d’appalto - la gestione della vasca olimpionica di Terramaini.
Per nove anni. Di più: l’accordo, firmato ieri mattina in municipio prevede pure che il “contributo” venga rivisto - naturalmente in rialzo - in base agli indici Istat. Un affare. Per la Fin, s’intende. E per il suo presidente Paolo Barelli. Che oltre alla poltrona più importante della Fin, nelle passate elezioni si è aggiudicato pure uno scranno in Senato. Tra quali banchi? Quelli del Popolo della libertà, naturalmente.
Un passo indietro per capire. All’accordo firmato ieri si arriva in questo modo: la Fin si candida a gestire la struttura e prende contatti con il Comune. Che vuole sentire pure altre campane e invita le società interessate a presentare manifestazioni di interesse. All’appello rispondono in quattro: Federazione italiana pesca sportiva, Cooperativa Golfo degli Angeli, Michelangelo Pintus. E la Fipsas, Federazione pesca sportiva e attività subacquee, che al Comune dice: bene, ci siamo anche noi. E qui nasce il primo dubbio sulla brillante operazione andata in porto ieri, perché a quanto pare la Fipsas non avrebbe chiesto al Comune nemmeno un euro: gestione gratuita.
L’ufficialità della notizia non c’è. Per un semplice motivo: nessuno, dai banchi della giunta, ha mai risposto all’interrogazione della minoranza presentata al sindaco Emilio Floris oltre un mese fa. Domanda legittima: «Volevamo sapere se tra le società che hanno manifestato interesse alla gestione gestione di Terramaini ce ne fosse qualcuna che non avesse chiesto contributi - dice oggi Ninni Depau - e la risposta qual è stata? Il silenzio assoluto». Ecco allora che l’ipotesi costo zero della Fipsas è saltata fuori in camera caritatis, tra i corridoi di via Roma, dopo aver chiesto delucidazioni agli “addetti a lavori”. Non ci vuole un genio della finanza per capire che la proposta della Fipsas è più allettante rispetto alla vagonata di euro in uscita verso la Fin. Eppure l’esecutivo guidato da Emilio Floris firma un provvedimento pro Fin, tecnicamente avallato dalla dirigente dell’area servizi al cittadino Ada Lai. E che servizi: due milioni e 200 mila euro - esclusi i famosi adeguamenti Istat - che abbandonano le casse comunali a fronte di una proposta che al Comune e quindi ai cittadini non sarebbe costata un centesimo. In compenso, tutti i guadagni delle attività che la Fin metterà in piedi a Terramaini - ristorazione, manifestazioni promozionali e altro - rimarranno nelle casse della federazione. «Così i cagliaritani pagano due volte - è il commento dell’opposizione - la prima per la realizzazione della struttura, la seconda per la gestione. Normale? Pare proprio di no».
Chissà cosa ne penserà la Corte dei Conti di questo comune che preferisce spendere anzichèà risparmiare.
Pablo Sole