Sant’Elia
VIA SCHIAVAZZI Il Comune rifarà gli spalti ma da 100 posti. Il presidente del club, Franco Cardia: «La capienza dev’essere di 1000, con il mio progetto saremmo a norma, senza campo non iscrivo la squadra»
di Fabio Salis
Confermare il tecnico Bernardo Mereu o il bomber Francesco Virdis? Niente di tutto questo. La priorità del Progetto Sant'Elia è avere un campo omologato per il prossimo campionato di calcio di serie D. Passato un anno, siamo punto e a capo. La matricola cagliaritana ha disputato il suo primo campionato nazionale dilettanti con una deroga della Lega, per la capienza non idonea (300 posti anziché 1000) e per la recinzione non a norma. Per quest'ultima si è provveduto a sostituirle ad inizio febbraio. «Un'opera faraonica e incompatibile con le nostre tribune, ora è impossibile vedere le partite», tuonò allora il presidente Franco Cardia.
NUOVE TRIBUNE DA 100 Adesso il problema sono le tribune, che vanno adeguate per ospitare le gare di serie D e, soprattutto, che permettano di vedere e riprendere le par- tite di calcio. «Il giorno dopo aver conquistato la salvezza – rivela Cardia – mi ha chiamato il segretario della Lega Nazionale Dilettanti, Mauro De Angelis, per chiedermi quando si sarebbe intervenuto coi lavori per gli spalti, perché non ci sarebbe stata altra deroga per il prossimo campionato ». Ieri il Progetto Sant'Elia ha scoperto che gli interventi previsti dal Comune mettono a rischio l'iscrizione stessa del club. «Ci è stato comunicato dal direttore generale del Comune Maria Cristina Mancini che il progetto presentato alla Regione (Ufficio tutela paesaggio, ndr) prevede l'abbattimento dei gradoni esistenti e la realizzazione di sole due file per un numero massimo di 100 posti». Il presidente del club cagliaritano lancia l'allarme: «Al Comune sanno benissimo che il limite minimo era di 1000 posti, da 300 siamo addirittura scesi a 100 e per giunta scoperti, oltre al fatto che queste due file di “marciapiedi ” sono un ulteriore errore all'esagerata recinzione che è stata creata. A queste condizioni non ha senso iscrivere la squadra, così non ho un campo idoneo per la prossima stagione». L'anno scorso la squadra migrò a Villacidro per la sfida col Salerno.
IL PROGETTO NEL CASSETTO La soluzione per quest'anno ci sarebbe ed è dentro un cassetto da oltre un anno. «Ho presentato un progetto nel febbraio 2011 – dice Cardia – che prevede il rialzamento e l'ampliamento delle tribune fino a 2000 posti tutti coperti con la realizzazione di un impianto fotovoltaico sovrastante. C’è la relazione tecnica e paesaggistica, l'opera è a mie spese e col contributo dell'assessorato all'Industria della Regione, e potrebbe generato reddito visto che spendo 2.900 euro al mese di bollette per uso di energia elettrica». Ma «saremmo già in ritardo ed è tutto fermo per il no del dirigente dell'assessorato allo sport del Comune». L’alternativa è affascinante quanto di non facile realizzazione. «A Cagliari non ci sono altri impianti idonei se non il Sant’Elia - chiude Cardia - basterebbe l’apertura di un solo settore, la tribuna. Ma Cellino dirà no fintanto che ce l’avrà in concessione».