L'opinione
Enrico Pilia
Un sospetto fondato, non più un'indiscrezione. Sulla spiaggia maltrattata pende un'altra condanna, una minaccia che aleggia su tutto il litorale. Proprio quando i baretti multicolori cominciano a essere un'attrazione, proprio quando il calendario e il tempo si sono accordati per dare inizio all'estate, spunta fuori un altro nemico del Poetto. Ci sarà un'indagine seria, i controlli saranno veloci e accurati, ma tutto fa pensare a una spiaggia (già molto frequentata) dove l'Eternit è dovunque, killer silenzioso ma visibile. Oggi, primo giugno, comincia il primo vero week end d'estate, con le scuole che si giocano l'ultima settimana e dalle quali un fiume di ragazzini invaderà la spiaggia. Domani ci saranno le famiglie, i bambini, le cricche con pallone e racchettoni, la gente da spiaggia, tutti con un solo obiettivo: godersi il Poetto. E questo primo week end di giugno potrebbe essere anche l'ultimo, per chi vive il Poetto, se le previsioni peggiori (chiusura totale e bonifica da subito) dovessero rivelarsi corrette. E siete voi, lettori, a trarre le prime conclusioni di questo pasticcio molto italiano: in tanti siete intervenuti nel dibattito su Unionesarda.it, segnalando le immagini (visibili a tutti, su internet) dell'abbattimento dei casotti, nella primavera del 1986. Un'operazione imprudente, nessuno allora aveva saputo intuire i pericoli per la popolazione. Quell'amianto - a pezzi e in polvere - è il conto che il Poetto presenta a chi lo ha maltrattato, dal 1986 a oggi. Un conto salato, per chi ha investito sulla nostra spiaggia e per chi, è un suo diritto, questa spiaggia se la vuole godere.