ESposizione
di Enrico Pau wCAGLIARI La ceramica prende la forma dei ricordi, della memoria. E' uno dei materiali che più di tutti ha riempito le case nelle sue mille forme e declinazioni che vanno dall'opera d'arte preziosa a quelle che Gozzano chiamava "le buone cose di pessimo gusto". Le ceramiche, umili per natura, hanno aiutato gli artisti a esplorare nuovi confini espressivi dentro una materia che un tempo, all'origine, è stata viva e malleabile, per ricercare una forma nuova, tridimensionale, geometrica, mimetica, grottesca, classica, eccessiva. La ceramica è tutto questo, a volte tutto insieme, il racconto di un attimo che la mano dell'artista ha fissato per sempre in una posa. che non cambierà più. Ma forse è troppo, perché ciò che rende le ceramiche irresistibili è la fragilità. E ciò che è fragile nelle case borghesi, ma anche in quelle popolari è inevitabilmente prezioso. Questo è il grande successo nel passato, e ancora oggi, di queste opere d'arte. ingiustamente considerate. Al Teatro Civico di Castello (fino a domenica) si può ammirare "Lenci - Ceramiche in Sardegna" mostra di piccoli capolavori, messi insieme con sensibilità, da Antonello Cuccu e Concettina Ghisu. Percorso che ripercorre con opere che arrivano da collezioni private l'affascinante storia della fabbrica Lenci fondata nel primo Ventennio del Novecento da Enrico Scavini e Elen Konig, ispiratrice e, talentuosa designer di una fabbrica famosa nata per creare oggetti di uso comune, abiti, mobili, scarpe, bambole, il famoso panno Lenci molto usato nella nostra isola, lo stesso che le artiste cagliaritane Sorelle Coroneo usarono per le loro magnifiche creazioni. Una fabbrica che ha svecchiato dando importanza al design nelle cose di uso comune.. La mostra ne fornisce magnifici esempi, nella forma di preziosi vasi, statuine, piatti, formelle, opera di alcuni degli artisti italiani che Koenig chiamò nella sua fabbrica , una fucina di talenti, che coinvolse anche molti artisti sardi come Edina Altara e Valerio Pisano, autore di alcune "figurine" di donne sarde nei costumi tradizionali mossi da un vento immaginario. Opere che aprirono quella stagione delle "Lenci Sarde" che tanta fortuna ebbe nelle case borghesi isolane, erano opere costose, vendute nei negozi alla moda a Cagliari e Sassari, le uniche abitate da una borghesia con sete di bellezza e mezzi economici per tenere in vita una produzione che ha creato autentici capolavori che i curatori della mostra con un lavoro lungo e affascinante hanno ritrovato nelle collezioni private o fra le mensole di antiche famiglie a cui sono rimaste come eredità del buon gusto dei loro antenati.