Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Riqualificate le abitazioni e dateci posti di lavoro»

Fonte: La Nuova Sardegna
29 maggio 2012



Manifestazione di protesta degli abitanti del quartiere davanti agli uffici di Area: «Sbloccare subito i 37 milioni esistenti per la riqualificazione abitativa»

SANT’ELIA»CONTRO IL DEGRADO



di Roberto Paracchini

CAGLIARI Maria Cristina Gilio abita a Sant’Elia con quattro dei suoi cinque figli, di cui due disabili. «Mio marito è pescatore e i soldi sono quelli che sono, pochissimi. E io non ho lavoro: l’ho cercato, una volta mi hanno chiesto dove abitavo. Quando ho risposto “a Sant’Elia”, non mi hanno dato il posto. Ci sono troppi pregiudizi verso di noi, ma qui ci sono tantissime brave persone. Il problema è che non c’è lavoro e i giovani sono a spasso. E così rischiano di perdersi, a volta piuttosto che stare senza fare niente...». Maria Cristina, assieme a un altro centinaio di persone si è recata ieri mattina dal rione alla sede di Area (ex Iacp) e a quella dell’assessorato ai Lavori pubblici. «I soldi per intervenire sui palazzoni ci sono - spiega Marco Caredda, pensionato - ma da quattro anni sono fermi e inutilizzati. Intanto il tempo passa e il denaro vale sempre meno, mentre molte abitazioni cadono a pezzi e vi sono anche dei veri immondezzai, come vicino all’ex immondezzaio». Secondo quanto precisato ieri da Giorgio Sangiorgi (presidente di Area) alla delegazione degli abitanti di Sant’Elia, vi sono - almeno sulla carta - 37 milioni di euro per i primi interventi di riqualificazione abitativa del borgo», informa Antonello Puddu (responsabile regionale dell’Unione inquilini) che ha partecipato all’incontro con Sangiorgi. Il progetto di riqualificazione tutt’ora in piedi è quello realizzato a suo tempo dall’architetto Rem Koolhaas. E riguarda gli interventi detti «infrastrutturali»: il recupero di tutto il «contorno» delle e alle abitazione. Il piano complessivo, secondo il progetto-Koolhaas, prevede un finanziamento di centottanta milioni di euro. Ma su come recuperare l'intera somma, Area non sa niente. A suo tempo, nel marzo del 2008, era stato firmato un accordo di programma tra gli allora sindaco Emilio Floris e governatore della Sardegna Renato Soru che ipotizzava diversi interventi per Cagliari. Tra questi, oltre al museo dell'arte nuragica e contemporanea Betile e il campus universitario di viale La Plaia, c'era anche la riqualificazione dei palazzoni. La firma sarebbe dovuta essere ratificata un mese dopo dal consiglio comunale, ma la sigla non c'è stata. Intanto il quartiere è restato sempre ai margini con problemi di mancanza di servizi che accentuano il disagio degli abitanti. Da qui la protesta di ieri. Il problema centrale e preliminare al bando di queste prime opere, è però un altro e riguarda la proprietà delle aree, che si porta dietro una serie di problemi. «Secondo Sangiorgi - continua Puddu - è stato predisposto un tavolo tecnico tra il Comune e l'ente delle case popolari per verificare glil ultimi aspetti legati alla titolarità delle varie zone interessate ai lavori. Queste, ci è stato spiegato riguardano dei terreni che il Comune dovrebbe avere acquisito dai Monopoli di Stato e ora si sta risolvendo questo problema. Entro ottobre, si è stato detto, dovrebbero essere pronti progetti e a fine anno si dovrebbe fare l’appalto». Il presidente dell’ex Iacp ha anche chiarito che tutti gli interventi verranno eseguiti in accordo con gli abitanti del quartiere. Federica Deidda ha due figli, uno di 12 e l’altro di otto anni: «Sia io che mio marito siamo disoccupati. Lui è nel settore dell’edilizia e in questo periodo viene chiuso tutto. Viviamo con l’aiuto degli altri. Per questo chiediamo che si intervenga subito nel quartiere, anche per stimolare il lavoro». Tra le istanze presentate ieri ad Area c’è quella di fare sì che in queste prime opere venga inserito anche personale di Saant’Elia. Nell’incontro fatto con l’assessorato ai Lavori pubblici, la delegazione ha incontrato i funzionari. Assieme agli abitanti c’era anche Marisa Depau, consigliera comunale Sel: «Abbiamo chiesto che il governo dell’isola stimoli Area, che è un ente regionale, a utilizzare i soldi degli affitti per la manutenzione delle case. E domandato di prorogare il contratto della cooperativa Geoparco che per l’ex Iacp faceva lavori di pulizia e manutenzione del borgo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA