Parla il presidente del nuovo Consiglio di gestione dell'azienda speciale
Ignazio Schirru: noi abbiamo le strutture migliori
Lui dice che ancora la nomina non è ufficiale, ma è solo una questione tecnica. Ignazio Schirru è il presidente del nuovo Consiglio di gestione della Fiera (il vecchio Cda), composto da Lino Bistrussu (delegato per il commercio), Giancarlo Ferrua (industria), Corrado Baire (artigianato) e Giuseppe Farci (agricoltura). Un incarico arrivato nel periodo più difficile, viste le polemiche nate nell'ultima Fiera campionaria, con i venditori in rivolta e la decisione di Schirru di far entrare gratis i visitatori.
E in tutto questo, Schirru, c'era un Consiglio di gestione che non si riusciva a nominare.
«È vero, ma non era certo un problema di poltrone. La verità è che le nuove leggi hanno imposto la riduzione del Consiglio da 17 a 4 componenti (più il presidente), e questa novità ci ha obbligato a prendere tempo per capire come dovevamo comportarci».
Quali sono le prospettive della Fiera?
«Il momento è delicato, soprattutto nel nostro settore. Solo per fare un esempio, nel comparto dell'arredamento prima i commercianti venivano dal continente senza problemi, ora no perché le spese per il trasferimento sono eccessive. Non ci sono più soldi.
Avete uno spazio enorme a disposizione, ma non è sfruttato.
«Abbiamo avviato un dialogo sia col Comune che con gli imprenditori dello spettacolo. Da noi ci sono strutture e servizi che nessun altro può vantare, e poi c'è un centro congressi con 1.200 posti, perfetto per ospitare spettacoli di vario genere. Il punto è che gli organizzatori vorrebbero avere tutto gratis, noi invece non siamo d'accordo. Dobbiamo trovare un punto d'incontro».
Da voi si organizzano anche pochi convegni.
«È vero. Non capisco perché gli ordini professionali o gli enti pubblici organizzano manifestazioni in altre sale meno attrezzate della nostra. Non ha senso».
Qual è il bilancio della Fiera campionaria di quest'anno?
«Il numero di visitatori è simile a quello dell'anno scorso. Sono calati gli affari, purtroppo, la recessione si fa sentire».
L'evento è a rischio per il 2013?
«No, tutt'altro. È un gioiello e non può essere cancellato. Cercheremo di migliorarlo».
«Si dice che l'ente da lei presieduto sta pensando a una società di carattere privatistico per fare entrare nuovi soci».
Non posso dare alcuna conferma in proposito. Il tutto è ancora in fase di studio.
Quale futuro attende il mondo dell'imprenditoria?
«Fino a quando rimarrà questo Governo nazionale, sono pessimista. Parla solo di tasse e non taglia la spesa pubblica, cosa che avrebbe dovuto fare più di ogni altra cosa. E intanto ci sono imprenditori che si tolgono la vita, devono affrontare troppe spese e non ce la fanno più».
Piercarlo Cicero