Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I “vuoti urbani” a rischio lottizzazione

Fonte: La Nuova Sardegna
28 maggio 2012



Il Comune non ha i soldi per acquisire gli spazi, né aree da permutare e i privati chiedono una soluzione




di Roberto Paracchini wCAGLIARI Dibattiti letterari, mostre, musica, tavoli all’aperto, pedonalizzazione: i rioni dei centri storici stanno vivendo un periodo felice, almeno in termini di socializzazione col resto della città. I problemi interni, però, restano: oltre al rispetto delle regole (orari per le manifestazioni ecc.), occorre un ulteriore sforzo sulla strada del ripopolamento. Nello stesso tempo, però, i “vuoti urbani” presenti negli antichi rioni sono a rischio lottizzazione perché le varie finanziarie nazionali hanno prosciugato il Comune e non ci sono i soldi per acquisirle. Sullo sfondo un centro storico che non ha ancora il suo piano particolareggiato. Il documento urbanistico era stato adottato dal consiglio comunale della passata consiliatura, poi entro aprile dello scorso anno erano state presentate le osservazioni. A tutt’oggi, però, non c’è ancora l’approvazione definitiva da parte dell’assemblea municipale. Intanto restano aperti alcuni problemi come quello accennato dei «cosiddetti “vuoti urbani” - sottolinea Gianfranco Carboni, ultimo presidente della circoscrizione del centro storico - ben trentadue negli antichi rione, a cui vanno aggiunti i palazzi vuoti: solo nel rione Castello almeno dieci». Tra questi vi sono alcuni nervi sensibili: i “vuoti” considerati strategici e di interesse pubblico. Tra questi c’è l’area di via San Saturnino angolo via Tristani e quella di via Fara (“vuoto” recente in quanto prodotto dalla demolizione delle case lesionate, decisa a metà degli anni Novanta dall’allora sindaco Mariano Delogu). Nell’area di San Saturnino, a suo tempo i proprietari avevano presentato un progetto di lottizzazione. Poi sospeso. «Ora la questione non è ancora risolta - precisa Andrea Scano, Pd e presidente della commissione all’Urbanistica - per acquisire l’area ci vorrebbero i fondi e per una permuta le zone legate alla dismissione del patrimonio demaniale militare». La nuova amministrazione, affermano in Giunta, si è trovata di fronte tantissimi problemi irrisolti. E questo richiede tempo. Secondo l’opposizione, invece, «si era già in ritardo nella scorsa consiliatura - precisa Anselmo Piras, Pdl, già assessore con la Giunta di Emilio Floris - oggi, poi, le pratiche di edilizia privata macinano ritardi su ritardi». In Comune, intanto, si lavora curandosi poco delle critiche. «Sul piano particolareggiato abbiamo preferito aprire un dibattito pubblico - sottolinea Paolo Frau, assessore comunale all’Urbanistica - come i laboratori di Castello. Il confronto è importante anche per modificare alcune norme del piano adottato, prima dell’approvazione definitiva». In diversi pongono il problema dei “vuoti urbani” e della loro destinazione a spazi pubblici. «Il problema per le zone di San Saturnino e di via Fara è che per acquisirle occorrono le risorse, che ora non ci sono, nè abbiamo aree da permutare. Nello stesso tempo va fatto un discorso complessivo su quali aree privilegiare, se hai due soldi da investire. E penso alle periferie». In pratica sui “vuoti urbani” «stiamo lavorando per salvaguardare la memoria ma anche per processi di riqualificazione. Per questo pensiamo a norme che rimettano ordine (come per i soppalchi) e agevolino la ristrutturazione interna». ©RIPRODUZIONE RISERVATA