La vicenda della storica polisportiva approda in Consiglio
Jupiter, il futuro della società è a rischio
Sembra arrivata al capolinea la storia della Jupiter, la società sportiva di via Montecassino, che da quasi 40 anni insegna ai giovani della frazione i valori dello sport. «Poco tempo ancora», ricorda Marco Spiga, presidente della società, «e poi le strutture chiuderanno, forse per sempre».
LA FINE Tutti a casa. Gli allenatori, i bambini, le ragazze, i ragazzi che per tanti anni hanno frequentato i corsi di calcio, pallacanestro e pallavolo. Durante il consiglio di ieri, la Municipalità ha affrontato il problema della Jupiter «perché si tratta di una società che nella sua storia ha svolto una missione sociale sul territorio», ha detto Luisella Ghiani, presidente dell'assemblea. «Ecco perché non possiamo non farci carico del problema», ha aggiunto. Il destino della società sportiva è legato alla cosiddetta “Lottizzazione Ambu”. Il perché lo spiega in audizione Paolo Secci, fondatore della società, oggi presidente onorario: «Quando abbiamo dato vita alla polisportviva, nel 1974, non sapevamo dove svolgere l'attività perché non avevamo una casa».
LOTTIZZAZIONE «Due anni più tardi la famiglia Ambu ci ha offerto a titolo gratuito la disponibilità degli spazi di via Montecassino, circa due ettari, con l'accordo che quando per loro fosse arrivato il giorno di costruire i palazzi, noi avremmo restituito il terreno». Quel giorno è arrivato perché, con una delibera, la Giunta comunale ha dato il via libera all'inizio dei lavori. Malgrado l'area in cui sorge la Jupiter sia di proprietà privata, qualche possibilità di mantenere in piedi una «società determinante per Pirri», hanno ribadito i consiglieri di maggioranza e opposizione, esiste ancora. L'ACCORDO «Attraverso un'intesa tra Comune, società sportiva e famiglia Ambu», sottolinea Pierpaolo Giambelluca (Pd), «si potrebbe arrivare a una soluzione che consente ai proprietari di edificare e alla società di continuare a operare». Questo perché la delibera che autorizza l'inizio dei lavori è vincolata al fatto che i proprietari devono cedere uno spazio di quel terreno al Comune da destinare ad area verde. «Se quell'area, anziché al verde, venisse destinata alla Jupiter», aggiunge Giambelluca, «avremmo reso un servizio a tutta la collettività». Un'idea ancora allo stato embrionale che il consiglio, attraverso il lavoro congiunto delle commissioni Urbanistica e Sport, si prepara a trasformare in una proposta per il Comune che possa salvare la società. Anche perché l'appello rivolto dal presidente Spiga è chiaro: «Non fateci morire».
Mauro Madeddu