Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In città il record della spesa pro capite

Fonte: La Nuova Sardegna
18 maggio 2012



Per le uscite correnti l’amministrazione eroga 1.300 euro per cittadino. Primo obiettivo: controlli di gestione

COMUNE»BILANCIO&SPRECHI



di Roberto Paracchini wCAGLIARI Il Punto di partenza è un numero: 1.300 euro pro capite, che rappresenta la spesa corrente del Comune. Una delle più alte d’Italia. Nello stesso tempo, però, Cagliari non è al top per fornitura di servizi, non è insomma un centro scandinavo o finlandese, ma nemmeno uno umbro o emiliano. Tutt’altro, pur preservando i servizi essenziali. Qualcosa, quindi, non va. Ed è da questa constatazione che prende spunto il mega ordine del giorno presentato da tutta la maggioranza del centrosinistra e che, per vastità d’argomenti, potrebbe essere considerato anche una sorta di dichiarazione programmatica dei consiglieri dell’assemblea che appoggiano l’esecutivo. Il day after del bilancio vede principalmente due ordini del giorno, determinanti per la salute della maggioranza. Il primo che, su un’ipotesi di riduzione dell’Imu, ha permesso il ritiro dei circa quattromila e cinquecento tra emendamenti e sub emendamenti presentati dalla minoranza di centrodestra. E così permesso l’approvazione del bilancio. Il secondo in quanto ha segnato un momento di tregua alle divergenze interne ai consiglieri di maggioranza (soprattutto del Pd) che, in alcuni momenti, si sono sentiti emarginati (in alcuni dei suoi componenti) e non coinvolti. Entrambi i documenti saranno discussi a partire dalla prossima settimana. Il primo parte dalla constatazione che le «modalità di introduzione dell’Imu da parte del governo, hanno rappresentato un colpo durissimo all’autonomia fiscale dei Comuni». Sottolineando come il nuovo balzello sulla casa abbia «imposto una tassazione rilevantissima per i cittadini e le imprese». In questo senso il governo Monti ha fatto il miracolo: unito maggioranza e minoranza nello stigmatizzare (pur con accenti diversi) questo tipo di imposta. Nel merito viene sottolineato come il gettito Imu previsto per il 2012 dal Comune, è di 57 milioni, «gran parte destinato a coprire i tagli dei trasferimenti effettuati dallo Stato centrale e a fare fronte ai vincoli del patto di stabilità», come si legge nell’ordine del giorno. Nello stesso tempo, però, le stime di gettito dell’Imu ipotizzate dal governo di Roma - ad aliquota base del 4 per mille per la prima casa - sono molto superiori a quelle effettuate dai Comuni (come sottolineto da Giuseppe Farris, Pdl). Per Cagliari la differenza è di circa sette milioni. Da qui, recita l’ordine del giorno unitario, dopo la prima rata (di giugno) sarà fatta una verifica. E qualora sia valida la previsione governativa l’aliquota per la prima casa verrà ridotta dal 5 per mille al 4. Il secondo ordine del giorno precisa che nell’attuale bilancio, «trattandosi del primo di una nuova amministrazione, la quota realmente manovrabile è ancora molto limitata». E questo «in considerazione del peso delle spese fisse, dei contratti stipulati in passato e che hanno durata pluriennale». Come dire: il nostro documento contabile è ancora ingessato, per cambiarlo bisogna agire sulla filosofia complessiva dell’amministrazione comunale: da semplici erogatori di servizi da parte dello stato e della Regione ad agenti «promotori ed attuatori di sviluppo e benessere». E come farlo? Innanzi tutto recuperando i fondi necessari: tagliando gli sprechi, sottolinea Giovanni Dore (Idv) che, in città e visto la spesa corrente del comune di 1.300 euro pro capite, devono essere molto alti. Poi con un rigoroso controllo di gestione, con la definizione degli standard dei servizi, la predisposizione di una task force per la lotta all’evasione e incrementando la progettazione per i finanziamenti europei, spiega Davide Carta (capo gruppo del Pd). Tra gli altri ordini del giorno uno propone (Claudio Cugusi, Pd, primo firmatario) l’inserimento di defribillatori per intervenire sulle crisi cardiache nei servizi comunali e nelle scuole. ©RIPRODUZIONE RISERVATA