Parla Sulaiman Hijazi
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Un messaggio di distensione all'arcivescovo appena insediatosi nel capoluogo, con un chiaro invito a parlare, discutere, confrontarsi e capire se si può fare qualcosa per intensificare i rapporti, tra l'altro già buoni, tra la comunità musulmana e quella cagliaritana.
A lanciare la proposta è il portavoce della comunità islamica in città, Sulaiman Hijazi, che sarebbe lieto di avviare un dialogo con Arrigo Miglio insieme a tutti i membri della sua comunità, molto numerosa in città: «Ho da subito notato che questo arcivescovo è differente rispetto a chi lo ha preceduto - sottolinea Hijazi, lanciando in questo modo una frecciatina a Giuseppe Mani - ha una mente più aperta soprattutto per quello che riguarda i rapporti con le altre religioni, e questo non può che farmi piacere».
Insomma, i primi segnali per avviare un rapporto costruttivo ci sono tutti, o almeno queste sembrano le intenzioni. Ora però bisogna incontrarsi e capire cosa si può fare: «Nei prossimi giorni cercheremo di organizzare un incontro con l'arcivescovo Miglio - fa sapere Hijazi, ma non voglio certo fare tutto da solo, anzi, il mio obiettivo è proprio quello di incontrarlo insieme al resto della mia comunità».
L'esponente del popolo musulmano nel capoluogo non risparmia anche forti critiche nei confronti del ministro Cancellieri sulla questione della possibilità che si possa attuare il blocco dei flussi migratori per quest'anno: «Da questo punto di vista sono totalmente d'accordo col sindaco Massimo Zedda - spiega - il ministro Cancellieri a mio avviso non ha capito molto bene la situazione. L'Italia e la Sardegna in particolare devono considerare l'immigrazione come una risorsa, perché gli italiani sono sempre meno e gli stranieri possono fare molto per questa terra». (p.c.c.)