COMUNE
Via libera al bilancio comunale, approvato ieri sera dopo quasi due mesi di discussione. Una manovra economica da 325 milioni di euro, con l’aliquota Imu sulla prima casa che partirà dallo 0,4 per mille, per poi valutare se portarla allo 0,5 o lasciarla invariata solo dopo la prima verifica di gettito fiscale, e una stangata sulle seconde case sfitte. Maggioranza compatta per il sì al Bilancio, così come l’opposizione per il no. «È un bilancio che aumenterà la pressione fiscale fino al trenta e trentasette per cento in più nei prossimi due anni, si caratterizza per un approccio assente da parte del Comune alle attività sociali della città», afferma Giuseppe Farris, capogruppo Pdl. Il capogruppo Pd, Davide Carta: «Sulla pressione tributaria manteniamo inalterata la spesa sociale, in un quadro nazionale stilato dall’Anci che definisce la precarietà dei comuni. Le emergenze economiche di questo Consiglio sono eredità della passata amministrazione». Enrico Lobina, della Federazione della Sinistra: «Siamo stati buoni con l’opposizione e i suoi emendamenti solo perché si coglie il delicato passaggio politico, magari in futuro potremo prendere qualche spunto dagli stessi, se arriveranno nuove manovre economiche». Molto duro Alessio Mereu, capogruppo Riformatori: «Colpite i cittadini che hanno fatto mutui trentennali per avere una casa. Adeguandoci alla manovra Monti, i danni si vedranno presto, soprattutto per il possibile blocco dell’edilizia». Il capogruppo Sel, Sergio Mascia, ricorda che «fin da subito abbiamo dato l’ok per questo bilancio, che arriva alla sua approvazione così come dall’origine. Non abbiamo certezza del futuro, è ottimo non essere arretrati di un centesimo sui fondi alle politiche sociali». Paolo Casu (Psd’Az), sottolinea che «è una manovra figlia del momento di crisi, voto contro ma spero che in futuro si apporteranno correttivi ». Pierluigi Mannino di Patto per Cagliari vota contro e invita «a tenere al primo posto l’uomo e non il mondo della finanza». Gianni Chessa dell’Udc, vota no perché nota «un bilancio più tecnico che politico, vedremo la situazione della città a fine anno». Paolo Rapenau