Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pulire? 400 euro a metro

Fonte: L'Unione Sarda
8 maggio 2012

L'architetto Paola Mura del Servizio edilizia pubblica: costi e soluzioni

«Raramente si riesce a cancellare completamente»
Il lavoro più completo è quello che viene fatto in fase di restauro. Prima di essere restituito alla città in tutto il suo splendore, solitamente un monumento viene trattato. Una sorta di autodifesa preventiva contro futuri attacchi da parte dei grafittari. Purtroppo non significa che lo spray scivolerà via al prossimo attacco, ma almeno in fase di ripulitura sarà più facile il trattamento e meno invasivo per la struttura.
SERVIZIO EDILIZIA In tutti gli altri casi si tratta di piccoli interventi e di grosse cifre che l'Amministrazione investe nella speranza durino più di 24 ore. Quali sono i costi per gli interventi che i luoghi di interesse pubblico subiscono per cancellare i segni di un incontinente writer? Paola Mura, architetto del Servizio edilizia pubblica del Comune, spiega che i fondi a disposizione sono così esigui da non riuscire mai a destinare una cifra alla manutenzione dei monumenti contro gli assalti dei pasticcioni. «Solo quando interveniamo con un lavoro di restauro riusciamo a programmare una spesa. Purtroppo non esiste una struttura di pronto intervento per la pulizia costante dei beni della città». Insomma si fa quel che si può.
I COSTI «Tra i metodi più efficaci per la pulizia in genere vengono utilizzati il gommage e il jos - continua l'architetto Mura - sistemi di microsabbiature che minimizzano l'impatto negativo sulle pietre da pulire. Il costo varia dai 48 ai 150 euro al metro quadro. Ma si tratta di una cifra parziale che non tiene conto di numerose variabili. Diciamo che il costo di un intervento si aggira intorno ai 300-400 euro al metro quadro».
I RISULTATI A lavoro ultimato non resta che la speranza che duri il più a lungo possibile. Ma non solo. Purtroppo raramente si riesce a cancellare completamente lo sfregio e spesso la cura non cancella le cicatrici. «Il risultato è una parete che sembra tornare alla normalità ma conserva un brutto alone».
LE SOLUZIONI «Da un punto di vista tecnico sarebbe auspicabile riuscire a trattare adeguatamente gli edifici in fase di ristrutturazione per proteggerli, così come è stato fatto a Milano per il Duomo. L'aspetto sociale però è certamente quello più importante - sottolinea ancora Mura - e non bisogna sottovalutare che spesso le persone si identificano con ciò che le circonda. A una minore cura degli edifici corrisponde un minor rispetto nei confronti della cosa pubblica. Se chi ha intenzione di imbrattare un muro si rende conto dello stato di abbandono di quello spazio, non avrà nessuna remora a utilizzare una vernice o un pennarello». (gr.pi.)