Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sotto la dittatura dello spray

Fonte: L'Unione Sarda
8 maggio 2012

MONUMENTI A PEZZI. Passeggiata a Castello, e dintorni, seguendo tag e graffiti

Porta dei Leoni, Torre dell'Elefante, Bastione: lo scempio

Parlano le immagini perché le parole stanno a zero e ciò che le fotografie riportano vale di più. In questi giorni di Monumenti Aperti, di sciame festante in Castello, eccole lì le ferite aperte dagli spray che chiedono se non vendetta ragionamento attento. E se da qui in poi si darà vita a un dibattito (dove finisce la street art e dove inizia il vandalismo) oggi è il giorno della conta, riflettendo se il graffito è espressione libertaria o, quando avvilisce il bene storico, è solo squadrismo con bomboletta.
VIA MAZZINI All'inizio del cammino risuonano le parole: È obbligo dell'amministrazione pubblica esaltare, preservare, curare il bene comune, dovere del cittadino non avvilirlo . Ad ognuno il suo. Ed ecco da via Mazzini il primo smarrimento, nonostante si sia partiti cercando di non mettere nel conto ciò che ci si è lasciati alle spalle all'inizio della strada: l'obelisco ai Caduti ripulito per tre volte e nuovamente segnato col pennarello. Nonostante non si sia messo nel conto quel palazzo comunale (angolo via Manno) per 4 anni imbragato dai tubi innocenti, finalmente ristrutturato dopo la battaglia del quartiere, riconsegnato alla città e subito marchiato da disegni non previsti nel capitolato di spesa.
BALICE E PORTA DEI LEONI Dice la targa marmorea: Nella casa che qui un tempo sorgeva appoggiata all'antico bastione del Balice aprì gli occhi al cielo di Sardegna da famiglia villacidrese Giuseppe Dessì. Mossi da invidia non uno ma tre armati di tinta hanno deciso che su quei sassi dovevano lasciare la loro epigrafe, una di marca francese. Riportare le firme sarebbe dargliela vinta, amplificare la fama che hanno cercato e non si meritano. Ma non basta. Bisogna ancora ingoiare. Porta dei Leoni, epoca pisana, (restaurata dal Lions Club) l'avevano colpita una settimane fa, ripulita, è nuovamente marchiata di nero.
BASTIONE Salire sul Saint Remy è come darsi una coltellata al cuore. Si sa. Lungo le scalinate che portano al bastione Santa Caterina, sui cordoni, è scempio. Allora coraggio, via Università: un corollario di tag, sigla con cui ognuno marca il terreno. E va bene, ingoiamo anche questa. Ma non si può ancora per molto. Torre dell'Elefante: spray rosso, chiavi di violino. Cartello informativo per capire dove ci troviamo, chi costruì e quando. Bilingue: ma non se ne legge mezza di lingua. Il pennarello nero ha segnato tutto senza pietà. Lo stesso davanti al Museo archeologico. Chiesa di Santa Croce, sulla facciata avevano colpito, cancellato: sul muro opposto si sono ampiamente vendicati. Cartelli informativi: anche questi resi inutili dalle scrittine.
GHETTO La pazienza perde colpi. Ingresso del Ghetto degli ebrei, fu dei Dragoni di Sardegna, rosso nebulizzato, enorme, scortese. Tratto simile in un muro dell'Exmà, altra zona, altri sfregi. Via Porcell sui muri ottocenteschi, disastro fra cui un anonimo con la micosi che ultimamente va su e giù da un quartiere all'altro (indisturbato). Porta Cristina: persino la Balena di Crisa ha orpelli (non previsti) da uno che dice guai a toccarla ma in tanto è il primo a farlo. Scuola all'aperto Mereu opera di Badas, esempio del Razionalismo, meglio mettersi le mani sugli occhi. Terrapieno, assodato ma non dato per scontato che in basso, via San Saturnino, è territorio di writers (se ne potrebbe discutere), non lo sono i lavori del nuovo raccordo con la passeggiata al coperto: una rovina di frasi incompiute. Piazza Marghinotti, l'avevano devastata. Il Comune ha provveduto. Ora si incrociano le dita. Mentre palazzo Valdes che si salvò dalle bombe non si salva dal blu cobalto e il rosso fuoco.
PRIMA ANALISI Eppure questo è solo un giro perimetrale sommario, solo di Castello e zone limitrofe. Ma se si vuole tener presente strade parallele, traverse, il conteggio nella zona storica sale a dismisura. Conto limitato a un'area rappresentativa. Sulla Cagliari dei quartieri, sui restauri condominiali costati denari, aumento delle quote a famiglia, litigi e infinite riunioni per oggi il velo pietoso, da domani il confronto.
Francesco Abate