Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tifosi con Cellino: «Vogliamo un nuovo stadio»

Fonte: La Nuova Sardegna
8 ottobre 2008

MERCOLEDÌ, 08 OTTOBRE 2008

Pagina 45 - Sport


I supporter rossoblù sposano la tesi del presidente: «Sant’Elia ormai impraticabile»



Il destino dell’impianto continua a far discutere gli sportivi e i politici

CAGLIARI. I tifosi sono con Cellino. La possibilità che il Cagliari giochi le partite casalinghe non più al “S. Elia” ma in una delle tante località vicine al capoluogo non viene disprezzata dalla maggior parte della tifoseria. Anzi sono in tanti a chiedere al presidente di fare in fretta per dare alla squadra uno stadio moderno e confortevole. Pazienza se è in periferia o in qualche paese dell’hinterand. Non mancano però neppure voci contrarie di chi vorrebbe continuare ad andare nell’attuale stadio perché lo considera un simbolo delle fortune della squadra.
Ecco un viaggio nei santuari del tifo organizzato, non solo di Cagliari città.
Leonardo Tilocca (Cagliari Club Tissi): Per quanto mi riguarda l’idea di andare a seguire i rossoblù da un’altra parte non mi dispiacerebbe affatto. Lo dico perché non è possibile che una squadra di serie A possa continuare a giocare in un impianto che fra l’altro va avanti ogni anno a furia di deroghe. Giusto per fare un esempio dalla Curva Sud da cui assisto alle gare non si riesce ad avere una visione nitida a causa della presenza di pannelli in plexiglas e reti metalliche senza dimenticare quelle tribune in acciaio davvero vergognose e non degne di un palcoscenico importante come la A.
Bastiano Delogu (Cagliari Club Usini): Sarebbe una novità assoluta quella di andare a vedere il Cagliari in un posto diverso dal Sant’Elia anche perché è la squadra che rappresenta non soltanto il capoluogo ma tutta la Sardegna e come tale dovrebbe continuare a giocare dove è adesso. Ma se le cose stanno davvero in questo modo cioè se davvero il presidente ha rotto col Comune, penso che cambiare sia la soluzione più giusta, a noi del “nord” poi non dispiacerebbe perché ci consentirebbe di fare qualche chilometro in meno.
Alberto Marongiu (Cagliari Club Teulada Gian Piero Ventura): Non sono assolutamente d’accordo con un’ipotesi di questo tipo. Sarebbe assurdo andare in un posto del tutto nuovo, quando invece a mio giudizio spendendo nemmeno tanti quattrini si potrebbe rimettere in sesto l’impianto e renderlo più efficiente. Si potrebbe così risparmiare denaro e investirlo in maniera molto migliore. Insomma è preferibile un “S. Elia” rimodernato e adeguato alle esigenze della serie A. Eppoi è sempre stato un simbolo dei successi più belli della squadra.
Giovanni Battista Pinna (Cagliari Club Chiaramonti): Se il fatto di dover andare a giocare da altre parti è davvero la situazione più adatta alle esigenze di un campionato importante come la serie A ben venga il traslocco. Se il presidente ha preso questa decisione avrà avuto i suoi buoni motivi e magari ci saranno anche dei vantaggi giocando nelle località dell’hinterland, anche se sotto un certo punto di vista c’è un po’ di dispiacere nell’abbandonare quello che è stato, per tanto tempo, il teatro di successi importanti. La cosa che chiedo è che la struttura non venga abbattuta e destinata ad altri usi sempre sportivi.
Stefano Esu (Cagliari): Condivido in pieno la decisione del presidente Cellino, è stato costretto ad agire in questo modo a causa di una classe politica che ha dimostrato scarso interesse per le vicende della maggiore espressione calcistica della città e della Sardegna. Il Sant’Elia oggi è vecchio e scomodossimo. Credo che Cellino abbia ragione a denuciare le scarse attenzioni della classe politica locale e chiuedere ospitalità da un’altra parte. Per il Cagliari si può fare anche qualche piccolo sacrificio.
Stefano Serra