Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Una commissione d’inchiesta su Tuvixeddu

Fonte: La Nuova Sardegna
8 ottobre 2008

MERCOLEDÌ, 08 OTTOBRE 2008

Pagina 4 - Sardegna



Il consiglio regionale approva la proposta del Centrodestra, tre mesi di lavoro



Solo Rifondazione vota no Tolte dal documento le dure accuse alla giunta

FILIPPO PERETTI

CAGLIARI. Una nuova commissione d’inchiesta sulla giunta di Renato Soru sarà istituita dal consiglio regionale. Dopo il caso Saatchi & Saatchi, ora è la volta del colle cagliaritano di Tuvixeddu. Lo ha deciso ieri l’aula di via Roma approvando, ma dopo che erano state tolte le accuse politiche pregiudiziali, l’ordine del giorno del Centrodestra. Solo 3 voti contrari, quelli di Rifondazione.
La commissione, i cui membri saranno nominati dal presidente dell’assemblea Giacomo Spissu, avrà tre mesi di tempo per chiarire tutta la vicenda. Con un filo di ironia per sottolineare le responsabilità progresse, l’assessore all’Urbanistica, Gian Valerio Sanna, ha replicato in aula: «Bisognerebbe indagare almeno sugli ultimi dieci anni».
Primo firmatario della richiesta è Mario Floris, leader dell’Uds e decano del Consiglio: è alla sesta legislatura. Non è escluso he possa essere proprio lui a guidare la commissione (la presidenza spetta sempre all’opposizione).
Dopo il dibattito svoltosi il 31 luglio, ieri ci sono state le dichiarazioni di voto. Floris ha denunciato «negligenze e reticenze» della giunta che «ha deciso di non rispettare l’accordo di programma tra Regione, Comune e privati per difendere la necropoli punica unica al mondo. Il leader dell’Uds ha detto che le motivazioni addotte dalla giunta non sono state confermate dagli esperti. Di «discrezionalità» ha parlato Paolo Maninchedda (Psd’Az), che ha evidenziato il diverso trattamento riservato agli insediamenti archeologici di Villasimius «dove in tutta fretta è stato autorizzato un campo da golf, ma lì l’imprenditore è Ligresti, qui è Cualbu». Pierpaolo Vargiu (Riformatori) si è soffermato sul principio dei «diritti acquisiti». L’assessore Sanna, precisando che gli accordi possono essere superati da nuove situazioni», ha preannunciato che «la giunta collaborerà con la commissione d’inchiesta».
Per il Pd ha parlato innanzitutto Marco Espa, accusando il Centrodestra di condurre una «battaglia elettorale» e rilevando il rischio di un «declino delle istituzioni» se il sindaco fa conferenze stampa con l’imprenditore.
Di commissione come «dovere» ha parlato Silvestro Ladu (Fortza Paris) facendo riferimento a una politica urbanistica che riserva «trattamenti diversi» ai cittadini. A favore dell’inchiesta hanno parlato anche Giuseppe Atzeri (Psd’Az), particolarmente polemico nei confronti dell’assessore Maria Antonietta Mongiu (responsabile del Paesaggio), che ha aveva - ha detto l’esponente sardista - a non tenere conto delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato contrarie alla Regione. Raffaele Farigu (Sardegna socialista) e Roberto Capelli (Udc). Renato Cugini (Sinistra autonomista) ha detto che «le sentenze si rispettano» ma aggiunendo che «non è sconsiderato contrastarle a fin di bene».
«Non ci sottraiamo alla commissione d’inchiesta - ha dichiarato il capogruppo del Pd, Antonio Biancu - ma riteniamo rischioso che il Consiglio regionale si trasformi in un organi inquirente».
Rifondazione comunista ha preannunciato con il capogruppo Luciano Uras il voto contrario. Per due ragioni. Una regolamentare. E’ previsto che siano sufficienti le firme di un terzo dei consiglieri per ottenere la commissione d’inchiesta ma solo se la richiesta è motivata. «In questo caso - ha spiegato Uras - non c’è alcuna motivazione, nell’ordine del giorno del Centrodestra si parla genericamente di responsabilità politiche e giuridiche della giunta». Come si fa, ha detto Uras, a voler indagare sulle responsabilità politiche che «sono sotto gli occhi di tutti» e che «sono quelle messe in campo per difendere da nuove colate di cemento un patrimonio archeologico unico al mondo?». Salvare Tuvixeddu, ha aggiunto, «è cosa nobile che dovrebbe essere oggetto di un intervento legislativo per favorirne l’immediata e positiva conclusione». Il capogruppo di Rifondazione ha criticato gli alleati: «Il Centrosinistra avrebbe fatto bene a rispondere con una sola voce, dichiarando da subito la totale indisponibilità a partecipare a procedure di accuse nei confronti di una giunta e di un presidente impegnati da sempre su questo giusto fronte». Infine Uras si è detto «contrario a trasformare il Consiglio in un permanente e rissoso tribunale».