Oggi sarà discusso il reclamo dell'Upsdopo la doppia bocciatura dei ricorsiI dieci referendum anticasta continuano a essere il terreno di uno scontro senza precedenti sul piano politico e giudiziario. Dopo che il giudice del tribunale civile di Cagliari ha respinto, come già aveva fatto il Tar, il ricorso contro i referendum, l’Ups (Unione delle province sarde, che quel ricorso aveva presentato) non si da' per vinta. E ha presentato un reclamo che sara' esaminato oggi alle 12 in tribunale a Cagliari, sperando in una sospensiva, a questo punto improbabile, dei referendum di domenica.
«Con il reclamo al tribunale contro la bocciatura del ricorso sui referendum le Province sembra che stiano scegliendo il modo migliore per dimostrare a tutti che non servono assolutamente a niente, se non a sprecare i soldi di tutti i sardi», commentano i promotori. Secondo il governatore Cappellacci «con il reclamo l’Ups dimostra di non avere alcuna intenzione di misurarsi sul piano politico e di scegliere una linea conflittuale».
Salvo colpi di scena, dunque, domenica in Sardegna si voterà dalle 7 alle 22 per dieci referendum regionali, di cui cinque abrogativi e cinque consultivi. Sono chiamati alle urne oltre 1 milione 479mila sardi. Per ogni quesito sono state raccolte circa 20mila firme, il doppio di quelle necessarie.
Si vota sull'abolizione delle quattro province sarde di piu' recente costituzione, del cda degli enti strumentali e agenzie della Regione, sull'elezione diretta del presidente della Regione, sulla riscrittura dello statuto di autonomia affidata a un'assemblea costituente eletta dai sardi a suffragio universale e sulla riduzione da 80 a 50 del numero dei componenti del Consiglio regionale.
I referendum saranno validi se andra' a votare almeno il 33,33 % dei votanti. Lo scrutinio, dalle 7 alle 24 di lunedì.
(Sara Panarelli)