POLEMICHE. Isola pedonale e Ztl
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Villanova è una polveriera: ieri sera era in programma un'assemblea di residenti dell'isola pedonale nella sede dell'arciconfraternita di San Giovanni. È saltata perché hanno dato forfait i consiglieri comunali invitati. Contemporaneamente un altro gruppo di abitanti si è dato appuntamento in via San Giacomo, ma ha trovato la sala occupata. Se ne riparlerà sabato, pare. Sono tutti incontri «autoconvocati», promossi spontaneamente dalla gente che si incontra in strada. Il rione in questi giorni ribolle di proteste e polemiche.
Bisogna fare una premessa. Chi abita all'interno dell'isola pedonale ha problemi diversi (soprattutto il parcheggio) da quelli invece lamentati da chi abita e lavora nelle zone a traffico limitato. Uno per tutti: Giampiero Solinas ha messo in vendita la pizzeria di via San Giovanni. «Le auto dalle 21 non possono più entrare e quindi chi viene a ritirare la pizza?». Risultato: affari a picco e fuga da Villanova, nuova tegola per lui che ha già un conto in sospeso col Comune (doveva realizzare gli impianti sportivi sotto il Castello ma in via Roma hanno fatto melina). «Eppure qui a Villanova basterebbe applicare gli orari di Castello col coprifuoco a mezzanotte e il problema sarebbe risolto». Altra ferita nella Ztl: solo chi è residente ha diritto al pass, ma chi ha il domicilio (e sono tanti) non può averlo. Un doppio disagio che sta creando seri grattacapi.
Che fare? Al Comune hanno annunciato correttivi, ma non sarà una passeggiata. L'ingegner Francesco Sechi, il consulente che ha studiato il «piano urbano di mobilità» cittadino sostiene che Cagliari non può più tergirversare nella rivoluzione degli spostamenti della gente.
«Il dibattito sulla pedonalizzazione di Villanova evidenzia la complessità nell'attuare politiche di mobilità atte a diminuire l'occupazione degli spazi da parte delle autovetture private per poterli destinare ad altri usi come quelli, ad esempio, di passeggiare o sostare all'aria aperta». La gente dovrà acquisire nuove abitudini, ma allo stesso tempo l'organizzazione dei trasporti imboccare nuove strade, già sperimentate in altre metropoli. «Un sistema di trasporto pubblico individuale, integrato con quello collettivo», in pratica la possibilità di spostarsi nel centro storico di volta in volta con bici e auto elettriche, pagate con un unico biglietto del bus. (a.m.)