Il dibattito in Consiglio
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Quello del 2012 sarà un Bilancio dove il sindaco metterà «la faccia, come ci ha chiesto il presidente del Consiglio Monti». Massimo Zedda richiama più di una volta la politica nazionale e i tagli del Governo, per spiegare come è nata la prima Manovra della sua Giunta e per rispondere alle critiche dell'opposizione. Due frasi per condensare il dibattito sulla politica finanziaria del Comune: il centrosinistra si compiace per aver mantenuto alto il livello dei servizi, il centrodestra attacca sull'Imu e sulla pressione fiscale. Per Antonello Floris (Centro giovani) la Giunta «avrebbe fatto meglio a utilizzare le aliquote nazionali, più basse» mentre Paolo Casu (Misto) «questo non è un Bilancio di transizione ma sarà la base per i prossimi anni». Enrico Lobina (Federazione della Sinistra) approva invece «l'austerità di Capodanno e di Sant'Efisio e il taglio delle auto blu», mentre Anselmo Piras (Ancora per Cagliari) si rivolge direttamente al sindaco: «Lei passerà alla storia per la pressione fiscale, che è salita del 30 per cento. L'esenzione Irpef per chi guadagna meno di 10 mila euro non serve a nulla: pochissimi hanno quel reddito». Mondo Perra , Socialisti: «Il Bilancio non pensa a sufficienza alla programmazione in prospettiva perché non può farlo, ma abbiamo a disposizione tutta la consiliatura». Gianni Chessa dell'Udc: «È un bilancio tecnico e non politico. I tagli? Spero che valgano anche per il numero dei consiglieri comunali». Giovanni Dore , dell'Idv, ha parlato di «una svolta importante, soprattutto per macchina amministrativa che in questi anni era bloccata». La previsione di Alessio Mereu (Riformatori): «Grazie a questo Bilancio i poveri diventeranno più poveri, i benestanti non ci saranno più e i ricchi ci saranno sempre. Avremmo voluto più equità». Giuseppe Farris , del Pdl, si è soffermato sugli aspetti di «una manovra troppo ragionieristica» e ha ricordato al sindaco: «Aveva promesso che non avrebbe alzato le tasse ai cittadini. In due anni aumenteranno 37 per cento». Sergio Mascia , Sel: «Non si è arretrato di niente sui servizi sociali: è una linea Maginot che non possiamo superare. Per Davide Carta , del Pd, «serve una cabina di regia che controlli il rischio sociale. Se aumenta, è necessario aumentare la spesa in questo campo».
( m.r. )