Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vincoli nell'ex cava, il Tar dà ragione alla Soprintendenza

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2012

TUVIXEDDU.

Respinto il ricorso
 

Vedi la foto
Non solo la parte del colle di Tuvixeddu che ospita la più vasta necropoli punica del Mediterraneo, ma anche il versante del “Catino” e del “Canyon” resteranno protetti dai vincoli. Lo hanno confermato ieri i giudici del Tar Sardegna, respingendo il ricorso della società Nuove Iniziative Coimpresa, gruppo Cualbu, contro la Soprintendenza dei Beni culturali della Sardegna che nel 2010 aveva posto i vincoli minerari sull'area dell'ex cava.
In giudizio, davanti al collegio presieduto da Francesco Scano, si erano costituiti anche i volontari di Legambiente con l'avvocato Giulia Andreozzi, oltre al Comune (rappresentato dal legale Carla Curreli) e l'Avvocatura dello Stato per conto del Ministero dei Beni Culturali. Secondo i giudici l'area presenta «nel suo complesso, un'importanza storico culturale notevole per la città di Cagliari, non solo e non tanto in relazione alle singole emergenze minerarie che contiene, bensì alla sua storia (fortemente connessa con quella della città), alla sua struttura complessiva ed alla particolarissima collocazione, per un verso direttamente inserita nell'ambito del contesto urbano e, per altro verso, adiacente ed in qualche misura sovrapposta a quella dell'adiacente area archeologica». Una motivazione che sposa in pieno le tesi della Soprintendenza che aveva bloccato le ruspe anche nell'area dell'ex cava. Soddisfazione è stata espressa da Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente, che ha parlato di «sentenza di valenza nazionale». Il ricorso di Coimpresa era legato ad un vincolo posto su un'area di 12 ettari a macchia di leopardo nella zona del Catino, in quella del Canyon e in una vasta zona centrale interessata dalle opere di urbanizzazione previste nel piano attuativo. I giudici del Tar Sardegna hanno anche ripercorso la storia delle miniera a partire dagli anni '20 confermando la scelta dei vincoli minerari dopo quelli archeologici.
Chiudendo la sentenza, in ogni caso, il giudice estensore Antonio Plaisant ha ribadito la piena legittimità della decisione della Soprintendenza, confermando però che gli Enti interessati alla gestione di Tuvixeddu potranno, con procedure coordinate, valutare nuove soluzioni, ma senza scostarsi dal precedente pronunciamento del Consiglio di Stato che segnala un'area a «tutela integrale dove non è consentito alcun intervento di modificazione dei luoghi».