Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tribune e aperture, negozi divisi

Fonte: Sardegna Quotidiano
2 maggio 2012

 Sant’Efisio

 

L’edizione numero 356 della Festa di Sant’Efisio parte oggi alle 10, con la classica processione di traccas, gruppi folk e cavalieri: dopo la Messa delle 11, dalla chiesetta di Stampace fino a Giorgino il momento più atteso: il passaggio della statua del martire guerriero scortato dai miliziani a cavallo e dall’alter Nos, con le navi al porto che suoneranno le sirene, a sottolineare il momento di festa. Attese migliaia di fedeli e curiosi. Soprattutto per i primi, quella di oggi è una nuova occasione per sciogliere il voto di devozione verso la figura di Efisio, martire guerriero santo e patrono di tutta l’isola. Un’inaspettata mano dell’ultimo minuto potrebbe venire dal meteo: la tanto temuta pioggia dovrebbe lasciare spazio a un cielo terso e temperatura massima di ventitreé gradi. Nel Largo Carlo Felice, principale palcoscenico della lunga processione, non tutti i negozianti hanno deciso di aprire, nonostante l’assenza delle tribune. «Dal Comune non ho ricevuto nessuna comunicazione particolare, a essere sinceri la presenza degli spalti non mi ha mai creato difficoltà», afferma Luisella Crobu, negoziante di tessuti del Largo, «devo ancora decidere se tenere aperto mattina e sera, oppure prendermi un giorno di riposo». Decide all’ultimo minuto se aprire o meno anche Giulio Savona, da decenni proprietario di un negozio di orologi e preziosi: «Devo consultarmi con i miei commessi e collaboratori», diceva ieri mattina, «in linea generale ogni primo maggio sono aperto», esordisce Savona, «le tribune non mi hanno mai dato fastidio, anzi rendono l’atmosfera più speciale, il Comune poteva anche evitare di toglierle. E’ scontato», conclude, «che senza avremo più visibilità». Elisabetta Murgia, dipendente di un negozio di abbigliamento vario femminile, si prepara a vivere una lunga giornata dietro la cassa a servire quanti più clienti possibile. «Saremo aperti tutto il giorno», spiega, «ogni anno la scelta è sempre questa, purtroppo ho letto che ci sarà un calo di turisti, sono tra gli acquirenti migliori», termina sorridendo. Forti polemiche sono invece quelle espresse da Massimo Contu, giovane commesso di un negozio di grandi firme di abbigliamento maschile e femminile: «Ogni primo maggio restiamo sempre chiusi, le persone non guardano certo le vetrine, ma la processione religiosa. Non potremmo mai gestire un così alto flusso di persone», afferma Contu, «il mondo della politica non può pensare per noi commercianti, che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle una crisi sempre più forte. Non conoscono nemmeno le tipologie di azione del nostro mondo», conclude abbastanza piccato. Chiude il cerchio delle dichiarazioni Claudia Onali: «Il primo maggio abbiamo sempre scelto di tenere aperto, anche perché siamo un negozio in franchising in tutta la Penisola», argomenta, «dobbiamo dunque rispettare la volontà aziendale », afferma. Con il Largo libero dalle tribune, la negoziante si dice «molto soddisfatta, portavano tanto caos e la visuale del negozio era offuscata » . Paolo Rapeanu