Giunta
LUNGOMARE Il sindaco e quattro assessori hanno presentato i progetti per il quartiere a un centinaio di residenti tra richieste di lavoro e proteste per l‘eterno abbandono delle istituzioni
«Come nonna vigile questo mese prenderò 80 euro, ho una bambina a carico e da mesi non posso pagare affitto e bollette. Come faccio a sopravvivere? ». Questa è una delle domande che gli abitanti di Sant’Elia hanno fatto alla Giunta comunale. La consigliera di Sel Marisa Depau ha portato alla “Casa bianca” del porticciolo quattro assessori, il sindaco e due consiglieri regionali. Di fronte a loro un centinaio di residenti, con netta prevalenza di donne, pronti a sentire i progetti della Giunta per il quartiere, ma anche a protestare con vigore per l’abbandono delle istituzioni. Tutti con un forte senso di appartenenza, ma con tante divisioni interne. «I lavori li fanno solo al Borgo Vecchio, da noi non vengono mai». A poche ore dalla demolizione dei bunker dello spaccio i residenti hanno ribadito di essere onesti per la grande maggioranza, ma disperati per la mancanza di lavoro e l’abban - dono del quartiere. Nel baretto con vista sul mare c’erano gli assessori Paolo Frau (Urbanistica), Luisa Anna Marras (Lavori pubblici), Enrica Puggioni (Cultura) e Susanna Orrù (Politiche sociali), con loro i consiglieri regionali di Sel Luciano Uras e Giorgio Cugusi. Da una parte i progetti per il futuro, dall’altra la rabbia per il presente e per il passato. Gli abitanti di Sant’Elia protestavano per la mancanza di lavoro, mentre gli assessori spiegavano i grandi progetti per il quartiere. Ci sono 37 milioni per sistemare le aree dei palazzoni, ma sono bloccati da anni, nel giro di un paio di mesi dovrebbero partire i lavori per il lungomare che partirà dal canale di Terramaini fino al Lazzaretto, in mezzo sarà realizzato il nuovo porticciolo. Una grande rivoluzione che se lascia immaginare un futuro migliore per la zona, non garantisce risposte immediate alle esigenze dei residenti. «Non vi facciamo nessuna promessa, perché non vogliamo prendervi in giro - ha precisato il sindaco - tutte le iniziative che vi stiamo presentando non daranno frutti domani e neanche tra un anno, ma immagino una radicale strasfromazione di quest’area. Tra poco sorgerà qui vicino l’Arena per i concerti e vedrete i primi risultati concreti». Il futuro di Sant’Elia passa anche per lo stadio. «Sto cercando di ragionare col presidente del Cagliari perché diventi uno spazio polifunzionale. Non deve essere sfruttato solo un giorno ogni due settimane, ma deve diventare un polo d’attrazione con palestre e locali notturni: bisogna dare vita alllo stadio e al quartiere». Il sindaco ha illustrato tutti i progetti e spiegato che i milioni a disposizione sono rimasti bloccati anche per una serie di problemi legati alla proprietà delle aree e degli immobili, che in questi giorni si sta cercando di risolvere. Zedda ha detto di aver trovato la disponibilità dell’assessore regionale ai Lavori pubblici per accelerare e far partire i tanto attesi lavori. «Sono anni che ci dicono le stesse cose, ma non si vede mai nulla», si lamentavano alcuni. «Loro ci sono da poco, vediamo come si comportano », replicavano altri. M.Z.