25 aprile
«Per celebrare i morti della Repubblica di Salò la data c’è già, ed è quella che vale per tutti: il 2 novembre ». Non si placa la polemica sul presidio fascista del 25 aprile e il sindaco Massimo Zedda ha ribadito la sua posizione pochi attimi prima di scoprire una targa dedicata ad Antonio Gramsci, che del fascismo fu una delle vittime più celebri. «Dispiace che proprio in piazza Gramsci, nel centro della città, nei giorni scorsi si sia svolta una manifestazione fascista per commemorare i morti della Repubblica di Salò - ha detto - trovo assurdo che poche ore dopo al deposizione della corona di fiori ci sia stata una manifestazione uguale con un’altra corona di fiori con la scritta “In continuità ideale”, spero proprio che dal prossimo anno quella manifestazione non ci sia più». Il sindaco ha aggiunto che si muoverà fin da ora per fare in modo che il prossimo 25 aprile verrà festeggiata solo la Liberazione dal nazifascismo. La targa con l’effige di Gramsci è stata apposta all’ingres - so dell’ex Liceo artistico di piazza Dettori, che è stata la prima sede del Liceo classico Giovanni Maria Dettori in cui Gramsci studiò dal 1908 al 1911. «Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza», è la sua celebre frase impressa sulla targa. All’inaugurazione hanno partecipato anche Eugenio Orrù dell’Istituto Gramsci Sardegna e Angela Quaquero presidente della Provincia. «Quello che colpisce di Gramsci è la forza del pensiero - ha detto il sindaco - come Gandhi era un uomo piccolo, loro non potevano incutere timore fisico, eppure spaventavano governi e dittature ». Per Zedda è importante il ricordo, così come la necessità che non venga più deposta una corona di fiori per la Repubblica di Salò il 25 aprile. Dopo i saluti romani e le manganellate il sindacato Usb ha scritto al ministro dell’Interno per chiedere la rimozione del prefetto Giovanni Balsamo. «Si è così verificato un paradosso: per consentire ai nazifascisti nella giornata del 25 aprile di inneggiare al nazifascismo il questore ha deciso di fare sgomberare con i modi che la stampa locale ha avuto modo di documentare, la Piazza Gramsci - si legge nella lettera - noi riteniamo questo un fatto grave, un fatto che non può non avere ripercussioni, Le chiediamo, dunque, di valutare l’ipotesi della rimozione del Prefetto, per aver permesso che un reato (quello dell'apologia del fascismo) venisse commesso anche nella giornata del 25 aprile fatto questo che ha provocato la reazione spropositata delle forze dell’ordine sfociata nell'impedimento ad usufruire di una piazza a degli antifascisti». Sul 25 aprile cagliaritano è intervenuto anche l’assessore regionale alla Cultura. «Non siamo un popolo di estremisti, ma siamo miti. Forse la Sardegna non è quella che abbiamo visto negli scontri del 25 aprile - ha detto Sergio Milia - abbiamo dato il sangue per la Patria e gli scontri fra sardi non sono nelle corde del nostro popolo». Marcello Zasso