BILANCIO
di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it
Il pasticcio in commissione scuote la maggioranza in Consiglio comunale. Pd contro Pd e Pd contro Sel. Venerdì la commissione Bilancio non è riuscita ad approvare la manovra comunale e in casa democratica volano gli stracci. L’assenza del capogruppo Pd e di una consigliera di Sel hanno fatto emergere i dissidi interni al Pd e le tensioni col partito del sindaco. «Il parere consultivo della commissione non ha alcuna valenza politica, visto che non si è assistito a voti negativi da parte del centrosinistra», cerca di smorzare Yuri Marcialis, segretario cittadino Pd. Ma è anche vero che la votazione è finita in pareggio, in pratica il Bilancio si è fermato perché la maggioranza ha hanno lasciato due sedie vuote. Il presidente della Commissione Claudio Cugusi del Pd (assente giustificato e sostituito) se l’è presa col suo capogruppo Davide Carta (assente ingiustificato e non sostituito). E se Marcialis cerca di mettere ordine, la tensione tra i due è alle stelle. E non è l’unica nel gruppo. «Per quanto riguarda il capogruppo e il presidente della commissione Bilancio non vorrei che, da una disattenzione organizzativa (che per il futuro sarà bene evitare con il contributo di tutti in base alle proprie responsabilità) - ha detto il segretario cittadino del Pd - potesse derivarne un danno alla credibilità del Pd che è invece impegnato perché l’amministra - zione sia sempre più rispondente alle esigenze dei cittadini». Carta attacca Cugusi. «Un comportamento grave quello di Cugusi che dimostra la sua incapacità di gestione della commissione - dice il capogruppo - l’avrebbe dovuta convocare il 24 e non l’ha fatto, avrebbe dovuto inserire all’ordine del giorno l’approva - zione delle aliquote per l’addizionale Irpef e non l’ha fatto. E la sua assenza ha fatto presiedere la seduta a un consigliere dell’opposizione». Cugusi si è fatto sostituire da Francesco Ballero mentre Carta non l’ha fatto. «È vero, purtroppo è stato un equivoco che non doveva capitare, ma non potevo esserci e ho chiesto la sostituzione. Si tratta di un inconveniente che comunque non ha rilevanza di tipo politico - aggiunge Carta - sono sereno e ho ricevuto la solidarietà dei colleghi. Lunedì comunque ho convocato una riunione del gruppo». Davide Carta smentisce di avere la testa alle elezioni regionali. «Sulla mia candidatura si fanno solo invenzioni e ipotesi mentre Cugusi vuole candidarsi di sicuro e si lascia andare alle esternazioni ». Chiamato in causa, Cugusi rilancia. «Quelle di Carta sono tutte storie: spieghi una volta per tutte come è possibile che il capogruppo del Pd non riesca a trovare un sostituto disponibile a prendere il suo posto per votare il bilancio in commissione - afferma il presidente della commissione - tutto il resto sono tentativi di scaricare il barile e, a differenza di altri, non ho voglia di fare polemiche». Come Davide Carta anche Marisa Depau di Sel non ha partecipato alla votazione. «Ero impegnata con la commissione provinciale di Pari opportunità e ho chiamato per chiedere di ritardare qualche minuto, ma sono andati a avanti e sono arrivata tardi», si giustifica. L’intervento sulla vicenda del segretario provinciale di Sel Francesco Agus, non è piaciuto a Yuri Marcialis che ricorda l’assenza della Depau. «Invece che parlare dei consiglieri del Pd, avrebbe potuto prestare più attenzione alla presenza dei consiglieri del proprio partito, visto che uno su due era assente - attacca il segretario Pd - visto anche il suo ruolo di segretario dell’assessore al Bilancio, mi sarei aspettato una posizione tendente a togliere valore politico all’accaduto perché è interesse di tutti noi, evidentemente del Pd in maniera maggiore, alleggerire le tensioni». L’invito a smorzare i toni è duro, e il segretario di Sel incassa: «Inizio io a stemperare le tensioni perché col Pd abbiamo ottimi rapporti. Sul Bilancio c’è compattezza e le questioni interne è giusto che le risolvano in casa loro » .
IL CENTRODESTRA A TUTTO CAMPO «SOLO TAGLI E NON C’È PROGETTO»
Il controcanto al bilancio della giunta Zedda, bocciato dalla commissione per le assenze tra i banchi della maggioranza ridà fiato al Pdl. L’attacco ai conti del Comune, con l’accusa rivolta dal capogruppo Giuseppe Farris al sindaco «mette le mani nelle tasche dei cagliariatani con l’aumento del 30 per cento delle tasse comunali, scatena i consiglieri del Popolo della Libertà. «Il bilancio è frutto di una politica ragionieristica per fare cassa - dichiara Stefano Schirru - e non ci sono progetti di sviluppo e crescita per la città». Per il consigliere Edoardo Tocco «mancano risorse per l’occupazione e per garantire i posti di lavoro che ci sono». «Il taglio alla Cultura - attacca Maurizio Porcelli - è evidente come il passo indietro rispetto al passato. Non c’è più il binomio turismo-cultura che ha rappresentato uno degli investimenti fatti dal sindaco Emilio Floris». Anselmo Piras punta il dito contro le politiche sociali: «Nonostante le promesse fatte da Zedda in campagna elettorale subiscono riduzioni in danno dei più deboli, basti pensare all’assistenza domiciliare per gli anziani e i disabili». L’altro fronte polemico aperto con la maggioranza riguarda l’illustrazione in Consiglio del documento di bilancio. «L’assessore Pinna l’ha illustrato con dolenza e in appena 13 minuti la manovra da 340 milioni di euro - attacca il gruppo del Pdl - e il sindaco non si è presentato in audizione in commissione». Manovra Lo stop della Commissione
Venerdì si è riunita la commissione Bilancio per l’approvazione del più importante documento dell’amministrazione comunale. Ma l’assenza di due consiglieri di maggioranza ha portato alla bocciatura del Bilancio. Il presidente della Commissione Claudio Cugusi ha presentato un certificato per la sua assenza e si è fatto sostituire dal compagno di partito Francesco Ballero. Anche il consigliere della Federazione della sinistra Enrico Lobina non ha partecipato ai lavori, ma si è fatto sostituire dal socialista Raimondo Perra. hanno paertecipato al voto anche Tanino Marongiu del Pd e il capogruppo di Sel Sergio Mascia. Compatta l’op - posizione con il riformatore Roberto Porrà che da vicepresidente ha guidato la seduta, al suo fianco il capogruppo Pdl Giuseppe Farris e il collega di partito Stefano Schirru, con loro il sardista Paolo Casu. Non si sono presentati e non si sono fatti sostituire il capogruppo Pd Davide Carta e la consigliera di Sel Marisa Depau. Con la loro assenza il risultato della votazione sul Bilancio è stato di partità, con quattro consiglieri a favore e quattro contrari. Un pareggio che, in base alle regole per il funzionamento delle Commissioni, vale come una bocciatura: «Le determinazioni sono valide quando ottengono la maggioranza dei consiglieri presenti».