VILLANOVA. La tolleranza zero contro le auto nella Ztl scatena le polemiche
Il barista storico del rione: «Qui è un disastro»
«Scioppini sotto le stelle». A ottobre ha organizzato una serata fai-da-te, scimmiottava nel titolo quelle cultural-letterarie raffinate ma meno popolari. Una tavolata in via Tempio con cena, musica, teatro in sardo, birrette e vigili urbani chiamati da qualche residente infastidito dalle voci. Per lo slargo che fa da porta di ingresso di Villanova, lato via Bacaredda, una novità accolta con pienone e qualche muso lungo. Nulla a che vedere con quello che sta capitando in questi giorni, i giorni della tolleranza zero contro le macchine. «Per chi ci lavora è un disastro».
SEULO Cosimo Ghiani (per tutti Mino) gestisce coi fratelli il bar aperto nel 1973 dal padre arrivato da Seulo. Un locale vecchio stile che ha cambiato solo il nome per puro caso durante i lavori di tinteggiatura nel 1983. «Roxy bar» come quello cantato da Vasco Rossi. Ha una clientela di quartiere e chi viene da altre zone è affezionato a un posto dove può trovare un tavolino, una Ichunsa da 20 cl (lo scioppino nel gergo da bar cagliaritano), quattro chiacchiere anche se è solo. Dall'altro lunedì, da quando cioè il Comune ha piazzato telecamere e vigili urbani a presidio dell'embargo della Ztl, ogni caffè al bancone è accompagnato da una lamentela del cliente. Mino le ha raccolte una per una e ne ha fatto una sorta di libro bianco, un elenco di cose che non funzionano o sono controproducenti.
Una premessa Ghiani tiene a farla: «Non ho nessuno spirito di polemica, mi rendo conto che i nuovi divieti sono stati accolti con favore da molti abitanti che cercano un po' di tranquillità. Ma troppe cose non vanno». La Ztl è nata ventidue anni fa e «da allora abbiamo imparato a conviverci nostro malgrado. Ci avevano detto che doveva favorire i commercianti, rendere il rione più vivibile e quindi più frequentato».
LOCALI Attorno al suo bar, all'incrocio tra via Macomer e via Tempio, nell'ultimo anno sono state aperte diverse attività (un garage- autolavaggio, una parrucchiera), attirate dai grandi lavori di rifacimento in via San Giovanni e dintorni. Ma ora si trovano a corto di clienti e il primo a farne le spese è un addetto all'autolavaggio licenziato dal 30 aprile per assenza di auto da pulire. Affari in calo anche per le altre attività di lunga data. Per esempio un'agenzia di viaggio e la carrozzeria di Francesco Collu (che è qui da 50 anni). «Hanno messo una multa - racconta il barista-confessore - a un'auto incidentata che un carroattrezzi aveva parcheggiato di notte davanti alla sua serranda». Un episodio, tra i tanti vissuto come un'ingiustizia verso chi lavora.
LE MULTE «Qui non è sicuramente una zona storica, è la continuazione della zona commerciale di via Bacaredda. Che senso ha fare la voce grossa, punire chi non conosce i nuovi divieti». Ne stanno facendo le spese, raccontano al bar, perfino gli invalidi che si recano alla sede Inail di via Tempio. «Ho visto uno coi miei occhi, costretto a fare la salita con le stampelle perchè i vigili non hanno fatto parcheggiare la macchina».
PROPOSTE Se Ztl dev'essere per Ghiani occorrono alcuni correttivi: «Per esempio i semafori all'ingresso del quartiere: rosso nelle ore di divieto, verde in quelle di transito. Come avviene in altre città. E invece la segnaletica è carente, non è chiara. I vigili urbani aspettano al varco gli automobilisti, multandoli dentro il rione invece di fare prevenzione, piazzando le pattuglie agli accessi». Risultato: chi non abita a Villanova sta alla larga dalla Ztl e snobba gli esercizi artigianali e commerciali che hanno resistito alla fuga dal centro storico. «Così li stanno ammazzando una seconda volta».
Antonio Martis