Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una regia per la festa

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2012

Ottavio Nieddu, direttore artistico, spiega le rigide regole della sfilata

«Si cambia musica, quest'anno strumenti autoctoni»
Oltre duemila persone che sfilano a piedi, traccas e cavalieri, miliziani. Tutti da dirigere con precisione ma anche con molta serenità. La regia di una manifestazione così grande come la Sagra di Sant'Efisio ha bisogno di molta preparazione, molto tempo prima. Riunioni fiume perché il senso della festa sia chiaro a tutti i partecipanti. Via i vessilli con i nomi dei vari gruppi folkloristici in arrivo da ogni angolo dell'Isola, quest'anno sono ammessi solo i gonfaloni ufficiali dei Comuni di appartenenza. Perché la folla di fedeli, o semplici curiosi e turisti, si aspetta una manifestazione religiosa e non una sagra tipica.
Ottavio Nieddu, 15 anni al seguito del Santo guerriero e da 5 ufficialmente direttore artistico della manifestazione, ha messo tutti d'accordo: «Ci prepariamo a rivivere parzialmente il percorso fino al luogo del martirio - spiega - ed è giusto farlo con la compostezza adeguata all'occasione». Attenzione, niente facce tristi ma tanta serenità nei volti delle donne (pregate di non esibire un trucco pesante) e degli uomini che indosseranno gli abiti della tradizione cercando di attenersi alle regole anche nella scelta delle scarpe (mocassini neri o marron per lui, scarpe chiuse per lei). Banditi i cestini e i mazzi di fiori, ad adornare le figure sarà esclusivamente il patrimonio più autentico custodito da ogni famiglia. Monili, gioielli antichi, soprattutto rosari. E si cambia pure musica: nessuna fisarmonica accompagnerà il rito ma solo strumenti autoctoni, quindi launeddas e sulitos. A vigilare sul rispetto delle regole, nel punto di raccolta dei gruppi - nel cortile dei Salesiani -, saranno Franca Rosa Contu e Paolo Piquereddu, direttore dell'Istituto superiore regionale etnografico di Nuoro.
Particolare cura è stata riservata alla disposizione di traccas e gruppi. La processione non si snoderà secondo un percorso geografico immaginario né seguendo un ordine alfabetico come in passato. «Abbiamo cercato di creare una scansione che tenesse alta l'attenzione del pubblico contrapponendo le caratteristiche di ogni paese».
In pratica a una traccas molto ricca di addobbi verrà fatta seguire una più minimalista, un gruppo che indossa abiti semplici sarà preceduto da un altro con gli scialli molto particolari. Questa'anno inoltre il passaggio dei cavalieri sarà seguito da sa ramadura, in questo modo i miliziani arriveranno dopo e saranno più vicini al cocchio del Santo, secondo tradizione. L'impegno è quello di restituire al popolo una festa autentica e non una semplice rappresentazione. (gr.pi.)