Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il ministro, trattate su Tuvixeddu

Fonte: L'Unione Sarda
8 ottobre 2008

Appello di Bondi per trovare un'intesa. Il 15 riunione del comitato di vigilanza sull'Accordo di programma

Tavolo di lavoro comune per la valorizzazione dell'area

Trovare un'intesa su Tuvixeddu. L'invito del ministro dei Beni e delle attività culturali è stato rivolto durante un incontro a Roma col presidente della Regione Soru e col sindaco di Cagliari Floris.
Tuvixeddu, la parola d'ordine è: trattare. L'invito arriva dal ministro dei Beni e delle attività culturali, Sandro Bondi, ed è rivolto al presidente della Regione, Renato Soru: «Trovare un'intesa con le imprese private già interessate dall'accordo di programma del 2000». Quindi Coimpresa, che nel frattempo, forte di due sentenze (Tar e Consiglio di Stato) e di una sospensiva della delibera regionale che aveva bloccato i lavori sul colle, continua a gettare calcestruzzo.
Del sito in cui si trova la più grande necropoli fenicio-punica mai rinvenuta Bondi, Soru e il sindaco di Cagliari Emilio Floris hanno discusso ieri a Roma, al Ministero. «Clima di grande cordialità e collaborazione», recita il comunicato diffuso dall'ufficio stampa del dicastero: «Si è concordato - prosegue la nota - sulla necessità di prestare la massima tutela all'area».
Emilio Floris, dal canto suo, ha ribadito la sua disponibilità per «costituire un tavolo di lavoro comune con il Ministero e la Regione Sardegna per la tutela e la valorizzazione dell'area», ma soltanto «una volta raggiunto l'accordo con i privati» che stanno realizzando un complesso edilizio sul colle. Prima, insomma, Regione e Coimpresa dovrebbero parlarsi e trovare condizioni condivise per, eventualmente, rivedere i termini dell'Accordo di programma firmato otto anni fa da Regione, Comune e Coimpresa. Se questo non succederà, sottolinea il sindaco, «resterà in piedi l'Accordo di programma». Quello che prevede, su 23 ettari, un parco archeologico (la cui apertura era prevista per lo scorso dicembre) e, sugli altri sette ettari, un complesso di edilizia residenziale.
Difficile immaginare un'apertura di trattativa, in questo senso. Si era parlato di incontri e avvicinamenti fra Regione e Coimpresa, ma quest'ultima ha smentito categoricamente che vi siano state proposte di alcun tipo.
Le posizioni esplicite, finora, sono abbastanza distanti. Da un lato c'è l'azienda che fa capo a Gualtiero Cualbu, che ribadisce di avere dalla sua l'Accordo di programma, le autorizzazioni paesaggistiche e le sentenze di Tar e Consiglio di Stato. Dall'altra la Regione, che punta alla tutela completa del colle e due settimane fa ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro la delibera del Tar che ha sospeso la delibera del 4 settembre scorso, quella che prescriveva “provvedimenti cautelari e d'urgenza per la salvaguardia e la tutela paesaggistica”. In mezzo c'è stata la querelle del ritrovamento di altre 431 tombe all'interno dell'area vincolata, annunciato dalla Direzione regionale per i beni architettonici e paesaggistici ma smentito dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Sardegna. Ma anche uno scontro fra Direzione per i beni paesaggistici e Comune, con la prima che ha annullato i nulla osta con cui il secondo ha autorizzato Coimpresa a riprendere i lavori e il secondo che sarebbe intenzionato a presentare sulla questione un esposto alla Procura della Repubblica. Insomma, un ginepraio.
Quale potrebbe essere il punto d'incontro? «Finora non c'è niente di concreto o attuabile su cui sia possibile ragionare», dichiara Giuseppe Piras, direttore generale della Nuova Iniziative Coimpresa: «Aspettiamo segnali concreti, ma li aspettiamo, per così dire, entro ieri. E intanto lavoriamo: di tempo ne è già passato tanto, e le condizioni del mercato delle case, come si è letto anche in questi giorni, non sono più le stesse di un anno fa. La Regione vuole sul colle solo il parco archeologico? Bene: compri tutto e faccia un parco da 30 ettari anziché da 23. Poi, però, si troverebbe a dover rendere conto dell'impiego di tanto denaro pubblico».
E ora? Ora c'è innanzitutto una data, quella del 15 ottobre, quando tornerà a riunirsi il Comitato di vigilanza sull'Accordo di programma, di cui fanno parte Regione e Comune. Allo scorso incontro, il presidente Soru aveva lanciato un appello al sindaco Floris, auspicando una collaborazione fra le due amministrazioni per «dare avvio a una grande operazione di recupero naturalistico» e caldeggiando la formazione di una commissione composta da esperti di tutto il mondo. Una proposta accolta con freddezza dal sindaco, che continua a caldeggiare l'ipotesi di un unico tavolo a cui sedersi in tre: Regione, Comune e Coimpresa. Trattare, dice il ministro Bondi. Fosse facile.
MARCO NOCE

08/10/2008