SANT'AVENDRACE. Mercato del sesso senza freni: le prostitute fanno tre turni al giorno
Commercianti e residenti temono l'arroganza dei clienti
Il complesso polifunzionale di Santa Gilla un beneficio per il quartiere l'ha ottenuto, anche se parziale: le prostitute che affollavano l'inizio della strada si sono spostate, anche se solo di qualche decina di metri. Il problema, infatti, c'è ancora. Basta passare in auto per accorgersene: litigi, clienti che si fermano a contrattare, resti di cibo lasciati sui marciapiedi deturpano il quartiere tra lo stagno e il colle di Tuvixeddu.
I DISAGI Mattina, pomeriggio o notte, il panorama non cambia, le meretrici fanno servizio h24. «Molti clienti si lamentano perché tra loro litigano», racconta una bottegaia che vuole rimanere anonima per evitare ritorsioni: «In tanti hanno paura di tornare la notte a casa». Il timore non è dovuto tanto alle ragazze, poco più che maggiorenni e oramai conosciute da chi vive e lavora a Sant'Avendrace. Ciò che spaventa sono i “protettori” e i clienti.
CHI DENUNCIA Chi invece non teme è Monica Orrù, titolare dell'omonima rivendita di sanitari di via Isonzo. «I fruitori del “servizio” sono di tutte le età e di tutte le classi sociali. Si fermano alla luce del sole, accanto al negozio, e i nostri clienti non entrano». E poco importa che passino bambini e anziani e persone per bene. Come Monica Manca, la commessa di Orrù: «Quando chiudiamo, la sera, ci importunano. Mi hanno perfino inseguito fino all'auto».
Sulle ragazze che fanno il turno notturno si sofferma il figlio disabile di Licia Cesare, anziana residente del quartiere, che racconta: «Una volta l'ho visto che prima di andare a dormire le guardava dalla finestra. Gli ho detto: cosa stai facendo!». La donna poi sottolinea: «Sono bellissime, mi fanno una pena che facciano “la vita”». (m. g.)