Dopo lo stop in commissione della Manovra, parla il segretario cittadino
Marcialis, frecciata a Sel: «Anche loro assenti»
Lo stop in commissione del primo Bilancio della Giunta Zedda non nasconde nessun messaggio politico. «Altrimenti, se così fosse, anche Sel avrebbe voluto mandare avvertimenti al proprio sindaco, visto che era assente un consigliere su due», dice il segretario cittadino del Pd Yuri Marcialis. La bocciatura della Manovra, legata all'assenza - per impegni di lavoro - del capogruppo Davide Carta, è semplicemente «uno scivolone organizzativo che non avrà ripercussioni: il partito voterà compatto in aula la delibera». Marcialis però annuncia che non prenderà provvedimenti, a parte «una chiacchierata» con Carta e Claudio Cugusi, molto polemico (tanto da chiedere le dimissioni) con la guida del gruppo: «Non sono intervenuto quando sono stati scelti i presidenti delle commissioni e le altre cariche, non vedo perché dovrei farlo adesso. Però, se i consiglieri me lo chiederanno, sono pronto a fare da mediatore». Il segretario cittadino preferisce non prendere le parti di nessuno e aggiunge: «Non vorrei che, da una disattenzione organizzativa, che per il futuro sarà bene evitare con il contributo di tutti in base alle proprie responsabilità, possa derivarne un danno alla credibilità del Pd».
IL PRESIDENTE DEPAU Il presidente del Consiglio comunale Ninni Depau (che fino a un anno fa aveva lo stesso ruolo di Carta) preferisce non entrare nel merito della vicenda, ma spiega: «Spesso il lavoro delle commissioni è stato sottovalutato. In diverse occasioni ho sollecitato i presidenti e i consiglieri a una maggior attenzione alla programmazione delle riunioni. E visto che le commissioni stanno diventando soggetti che propongono deliberazioni e il loro ruolo sta diventando sempre più importante, è giusto che ci siano modalità di lavoro più rigorose».
IL BILANCIO Intanto l'esame del Bilancio si avvicina: ieri è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. In tutto sono state depositate 1.450 proposte di modifica alla delibera di Giunta. Buona parte arriva dal versante del Pdl (circa 1.200), poi tra i più attivi ci sono il sardista Paolo Casu, Pierluigi Mannino (Patto per Cagliari) e Gianni Chessa, che ha fatto protocollare 81 emendamenti. Una decina quelli proposti dalla maggioranza. La manovra arriverà in aula mercoledì, mentre per lunedì è stata convocata una nuova riunione della commissione Bilancio, per esaminare la delibera sull'Irpef. Nel frattempo Cugusi prende le difese della Giunta e definisce «ingenerose» le critiche del Pdl: «È il miglior Bilancio possibile, dove ci sono provvedimenti obbligati legati alla crisi e alle scelte del Governo». ( m.r. )
L'opinione
Lo «scivolone»
che fa male
soprattutto
al partito
di Michele Ruffi
I vertici del Pd minimizzano: ma quale avvertimento alla Giunta Zedda, lo stop - inatteso - al Bilancio semmai è legato a uno «scivolone organizzativo», non c'è nessun messaggio cifrato per il sindaco. E infatti la delibera verrà approvata senza problemi nelle prossime sedute - difficile che ne basti una a discutere la valanga di emendamenti presentati, in gran parte per ostruzionismo, dall'opposizione - con l'appoggio determinante del Pd, primo partito in Consiglio. Dove la pluralità di anime e correnti (lo scontro tra Cugusi e Carta è un esempio) non è certo una novità.
Ma se di «scivolone organizzativo» si è trattato, non c'è comunque da andarne fieri. Perché se è vero che Carta non ha partecipato alla commissione incriminata per «impegni di lavoro», non ci si può dimenticare che all'ordine del giorno c'era la delibera più importante dell'anno. E che in questi casi i consiglieri, come è successo anche venerdì, vengono sostituiti da altri colleghi.
Ogni consigliere ha i propri impegni, nessuno vive dei gettoni - sempre più magri, per fortuna - del Municipio, ma verrebbe da pensare: il Bilancio comunale, in un momento come questo, è meno importante delle agende personali? Forse no. Non è un caso che il presidente del Consiglio Depau richiami tutta l'aula, e forse soprattutto i suoi del Pd, a una maggiore attenzione verso le riunioni di commissione. Da cui sono uscite proposte di delibera e modifiche importanti agli atti sfornati dalla Giunta in questi primi undici mesi di vita.