I residenti accusano Regione e Provincia per la mancata derattizzazione. Interrogazione di Sorgia
Roditori avvistati in pieno giorno in via Portoscalas e via Sant'Efisio
Invasione di topi nelle viuzze di Stampace alto. I residenti sono disperati e puntano il dito contro Provincia e Regione per la mancata derattizzazione. I roditori, avvistati soprattutto in via Portoscalas e via Sant'Efisio, si annidano nei ruderi abbandonati che caratterizzano il rione e tra le sterpaglie incolte del campetto di via Fara oltre che nelle fogne. Escono fuori dopo il calar del sole e si aggirano indisturbati per le strade seminando il panico.
LA DENUNCIA «Sono grossi come conigli», denuncia Giovanni Troja, presidente dell'associazione onlus Cuccurus Cottus Stampace, la cui sede si trova proprio in via Portoscalas, «talvolta li vediamo spuntare fuori anche in pieno giorno. Stazionano vicino ai cassonetti, “giocano” tra loro». Perfino i gatti li temono. «Non se ne può davvero più», tuona, «è da tempo immemorabile che nel rione non viene fatta un'accurata derattizzazione, questo almeno è ciò che ci risulta. Se invece è stata fatta nessuno se n'è accorto, perché è pieno di topi».
IL CASO GENNERUXI La segnalazione proveniente da Stampace alto segue di qualche giorno la notizia della chiusura, per derattizzazione, della scuola primaria di via Stoccolma (a Genneruxi) che riaprirà soltanto mercoledì dopo una lunga sospensione forzata (13 giorni consecutivi, feste incluse) dell'attività didattica. È piena emergenza ratti, insomma, e si attende che chi di dovere faccia qualcosa.
L'INTERROGAZIONE «Il problema è molto serio e riguarda tutta la città», conferma il vicepresidente del Consiglio provinciale, Alessandro Sorgia (Pdl), «Regione e Provincia continuano a giocare allo scarica barile, nel frattempo i cittadini sono lasciati completamente soli e indifesi di fronte a una grave emergenza sanitaria che si fa sempre più pressante». I ratti, si sa, portano malattie gravi. «Sono pericolosissimi e a tal proposito ricordo che anni fa al mercato civico di San Benedetto si registrò purtroppo una vittima». Nella prossima seduta del Consiglio provinciale (mercoledì alle 11), Sorgia riporterà all'attenzione il problema. «Pretenderò», annuncia, «una presa di posizione forte e netta da parte della Provincia perché così non si può più andare avanti. I cittadini hanno ragione a lamentarsi. Vogliono risposte concrete ed è compito delle istituzioni dargliele al più presto».
Paolo Loche