Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sant’Efisio Inizia la festa con il terzo guardiano

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 aprile 2012

 

STAMPACE Ieri la consegna della bandiera a Simone Amirevole: cerimonia raccolta nella chiesetta del rione

Come accade per il primo maggio, anche il 25 aprile a Cagliari non è soltanto una festa laica. Con la consegna al Terzo guardiano Simone Amirevole della bandiera che rappresenta l’Arciconfraternita, ieri nella chiesetta di Stampace, è stato fatto il primo passo ufficiale verso la Sagra di Sant ’Efisio. «Sono felice ed emozionato per questo compito così importante, che porterò avanti con devozione e il massimo impegno», spiega Amirevole, 33 anni, confratello da 13. Per i quattro giorni della festa sarà il rappresentante di tutti i confratelli, e sarà lui, il prossimo anno a consegnare il vessillo al suo successore. «È una grande responsabilità per me», confida il terzo guardiano, «non dormo da quattro giorni: spero di portare la bandiera come hanno fatto i miei predecessori». Il 30 aprile, ultima formalità prima della festa, il Terzo guardiano riceverà il medaglione con l’effige di Sant’Efisio che porterà per tutta la processione. Ieri, in mattinata, il cocchio che trasporterà il simulacro del Santo fino a Giorgino e ritorno, è stato portato in chiesa e le insegne sono state consegnate ai miliziani. Intorno alle 18, invece, si è tenuta la cerimonia semplice e raccolta della consegna della bandiera. Un rito intimo per l’Arciconfraterni - ta e per il quartiere di Stampace, un appuntamento al quale, però, non è mancata la partecipazione dell’amministrazione della città. Tra i fedeli, in chiesa erano presenti anche la vicesindaco Paola Piras e di Francesco Ballero, consigliere comunale del Pd nominato “alter nos” per quest’edizione numero 356 della processione. Per il consigliere, la cui famiglia accoglie da generazioni il simulacro di Sant ’Efisio durante la prima fermata di Giorgino, rappresentare la città durante i quattro giorni della Sagra ha un valore e un peso particolare. «Vedrò la festa sotto un’altra ottica», dice, «farò spazio nei doveri legati alla tradizione familiare per rappresentare al meglio la città chiamata a sciogliere il suo voto». A causa della crisi, le risorse a disposizione della città per la festa sono inferiori rispetto agli anni scorsi, «ma non si può parlare di una Sagra in tono minore – specifica Paola Piras – anzi, credo che sia stato ridimensionato ciò che è scenografia a tutto vantaggio dell’aspetto religioso e sacro». La vicesindaco smorza le polemiche sul mancato finanziamento della Regione. «Confidiamo nell’arrivo dei fondi regionali», dice la Piras specificando che uno slittamento dei tempi legato alle tempistiche di approvazione della finanziaria regionale era in qualche modo atteso. «Ci aspettiamo comunque un contributo in linea con quelli erogati per le precedenti edizioni». M.S.