di Stefano Ambu
CAGLIARI Una festa per ricordare la Liberazione. Ma anche per chiederla: un appello per il rilascio di Rossella Urru, la cooperante di Samugheo rapita a ottobre in Algeria, è stato lanciato dal palco di piazza del Carmine alla chiusura della prima parte della manifestazione organizzata per il 25 aprile. Non solo storia, ma anche molto presente: Liberazione ieri era una parola che valeva un po' per tutto. Anche per la crisi e per i debiti delle cartelle Equitalia: nel corteo c'era anche una delegazione del Presidio piazzale Trento, da mesi in trincea contro banche e agenzia di riscossione. E c'erano persino gli animalisti, anche loro per le strade di Cagliari con uno striscione nero per chiedere lo stop alle stragi. Oltre un migliaio le persone scese in piazza per festeggiare l'anniversario della fine dell'incubo nazifascista. E di mattina è stata una festa di bandiere e foto in bianco e nero di partigiani esibite con orgoglio. All'appuntamento delle 9.30 in piazza Garibaldi c'era anche il sindaco Massimo Zedda: per lui il primo 25 Aprile da primo cittadino. In realtà un veterano: «Sfilavo con la mia famiglia – ha detto dal palco in piazza del Carmine – sin da bambino». Nessun momento di tensione, ma all'altezza di piazza Gramsci si è capito che l'invito su Facebook per la contromanifestazione al presidio di destra al Parco delle Rimembranze non era uno scherzo: un centinaio di persone che stavano dietro lo striscione Coordinamento antifascista, si sono fermate per presidiare lo spazio davanti al Monumento dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale. Gli altri sono andati avanti verso via Roma. Infine l'approdo in piazza del Carmine. Nel pomeriggio dalle 17 ancora festa con musica dal vivo e il ritorno dei reduci di piazza Gramsci. Quasi in contemporanea, in una via Sonnino deserta e blindatissima, la manifestazione, con un centinaio di partecipanti, per ricordare i caduti della Repubblica di Salò.