Il film su Nino Garau
A convincerlo a raccontare la sua storia, dopo 67 anni di silenzio, è stata la certezza che coloro che l'ascoltavano conoscessero bene quel pezzo di storia italiana di cui è stato uno dei protagonisti. Secondo Nino Garau, segretario generale del Consiglio regionale della Sardegna in pensione, è necessario aver consapevolezza del passato per non consegnarlo all'oblio o, peggio, distorcerlo. Una convinzione condivisa dagli autori del film a lui dedicato, “Geppe e gli altri - Storia di vita di un comandante partigiano sardo” (Italia, 2012, 55'), che ripercorre i mesi dall'armistizio di Cassabile sino al 1945 e l'attività della Brigata partigiana “Aldo Casalgrandi” operativa durante la Resistenza nel Modenese, attraverso i ricordi del suo comandante, ormai 89enne.
È un'opera di militanza culturale ha spiegato lo storico Walter Falgio, tra gli autori assieme a Francesco Bachis (che ha curato anche la regia), Giuseppe Caboni, Francesco Capuzzi e Laura Stochino, volta a rammentare i valori della Resistenza, anzitutto della libertà di pensare e agire secondo coscienza. Il film realizzato con la collaborazione dell'Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'Autonomia e il Laboratorio di etnografia visiva dell'Università di Cagliari, è stato presentato ieri nell'aula consiliare del Comune di Cagliari. Costato 150 euro (per i nastri) è il frutto di un anno di riprese e 21 ore di filmato.
Entrato a far parte del movimento antifascista dopo l'8 settembre del '43, Antonio Nino Garau divenne un protagonista della Resistenza nel Modenese. Da borghese agiato qual era scelse di diventare partigiano unendosi alle “masse subalterne” di cui ignorava l'esistenza. Fu, come ha commentato lo storico Gian Giacomo Ortu, una scelta etica ed esistenziale, prima che politica. Fu torturato e imprigionato dai tedeschi, e qualche anno dopo la fine della guerra, inquisito per l'omicidio di un ex fascista. Fu però, una scelta di campo che, assieme a quella di molti altri, salvò un paese.
Franca Rita Porcu