Ora è al centro della navata
Il viaggio inizia con una preghiera, sommessa e raccolta, nel buio della cocchiera, dove il Carro di gala del Santo viene custodito tutto l'anno. Nella piazzetta di Sant'Efisio, al mattino del 25 aprile, già si respira l'aria della festa. Alla spicciolata arrivano confratelli e consorelle, ci sono anche il giovane Terzo Guardiano e l'Alter Nos, entrambi alla loro prima esperienza in questa edizione ricca di esordienti, a cominciare da sindaco e arcivescovo.
È il parroco di Sant'Anna don Luciano Pani, che è anche prelato protettore dell'Arciconfraternita, a benedire questo rito iniziale: si recita la preghiera al Santo quindi inizia il trasferimento del Carro verso la chiesa dove resterà, al centro della navata, per un mese intero, fino al 25 maggio, giorno della chiusura dei festeggiamenti.
Con la sola parentesi dei quattro giorni del pellegrinaggio quando, dopo il cambio degli abiti al Santo, resterà al chiuso nella Corte dei Ballero a Giorgino dal pomeriggio del primo alla sera inoltrata del 4. L'intronizzazione del Carro è manovra complessa che viene seguita con occhio esperto, oltre che dai dirigenti dell'Arciconfraternita, anche da un rappresentante della famiglia Lecca, fin dall'inizio della processione votiva is carradoris per tutti i quattro giorni da Cagliari a Nora. Con loro anche i confratelli collaterali che non perderanno di vista, neanche per un attimo, le portine del carro, a loro affidato.
Un lungo applauso saluta l'uscita del cocchio. Per le mani di alcuni confratelli viene sospinto dal centro dellla piazzetta all'interno della chiesa mentre vengono sparati in aria, in segno di giubilo, alcuni guettus. Tutti entrano in chiesa per un primo abbraccio al Cocchio, ancora vuoto e spoglio. La statua di Sant'Efisio, anch'essa disadorna, ha lasciato la sua teca, pronta per essere rivestita degli abiti della festa e ornata con l'oro dei devoti. I prossimi tre giorni saranno dedicati a mettere a punto gli ultimi dettagli della Festa, a cominciare dall'ornamento della chiesa con il drappeggio rosso, come rosso sarà anche il colore dominante dell'infiorata lungo tutta la balaustra e dell'altare maggiore. E rosso, colore del martirio, anche il cuscino di garofani destinato al Cocchio, che sarà imbandierato e illuminato, pronto ad accogliere i segni di una devozione che non conosce l'usura del tempo e delle mode.
Paolo Matta